Uno di questi simboli era l'Ankh, la croce della vita: il segno mi piaceva e mi piace tuttora.
In una bancarella di Porta Portese vidi una collanina d'argento con l'Ankh e la comprai.
Da allora ne ho avute diverse e le ho portate e tuttora le porto costantemente.
È divenuto una sorta di talismano, anche se non sono superstizioso, e un mio segno di riconoscimento, una sorta di tatuaggio però rimovibile.
L'Ankh in Egitto aveva il significato di vita o soffio vitale, di immortalità, di unione tra cielo e terra.
È da tanti anni che mi accompagna nella vita. È stato insieme a me in momenti tragici ed in momenti gioiosi.
Un compagno silente.
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