mercoledì 29 febbraio 2012

Mani



 Io 
come un nuvola cupa minacciosa
trascinata da un vento ignoto, 
come una foglia secca 
che si stacca dall'albero
 e scivola giù fin dentro la terra,
 come un aquilone 
che dopo aver rotto il filo vola 
muovendo le sue ali di cartapesta,
giaccio
osservando un sole 
che illumina cosa già viste, 
innamorato di una luna
che annuncia nuovi intrecci, 
affamato di sapere e di vita 
ritrovati in un cassetto mai aperto,
inseguendo un ideale fantasma d'amore
in una bottiglia,
in un fiore rosso,
in sensazioni che si fermano un attimo 
e poi fuggono via
 
Io
in piedi
inchinato
incazzato

 con le mie mani che divengono pian piano più grandi
fino a ricoprire il cielo
per poter vedere attraverso di esse
l'immensità
di una piccola speranza.

                                                                  1982

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