Cercatore d'oro, pescatore di ostriche, lavandaio, corrispondente di guerra, pugile, attivista socialista, vagabondo e soprattutto un grande scrittore.
Questo è Jack London.
I suoi libri mi hanno accompagnato fin da ragazzo e hanno contribuito a fare di me ció che sono.
È uno dei pochi scrittori di cui ho letto quasi tutto e nel ripercorrere i mie passi non posso prescindere da lui.
Nelle sue pagine traspare un energia e una forza che ti risucchiano nelle sue storie, sia quelle realistiche come Martin Eden o quelle fantastiche come Il Vagabondo delle stelle.
Il mio primo libro letto è stato "Il richiamo della notte" della Feltrinelli, una raccolta di racconti di fantastoria e fantascienza come richiamava il sottotitolo.
Da lì sono partito per un lungo viaggio che ha toccato tanti porti: Il richiamo della Foresta, Zanna bianca, Martin Eden, il Tallone di Ferro, il Vagabondo delle stelle,
Ricordi di un bevitore (John Barleycorn), I Racconti dello Yukon e dei mari del sud, le Morti concentriche, il Popolo dell'abisso, la Strada.
Martin Eden mi è entrato dentro ed è uno dei mie libri del cuore: in un prossimo post ne parlerò più dettagliatamente.
"Preferirei essere cenere che polvere!
Preferirei che la mia fiamma bruciasse in una vampa brillante piuttosto che venire ricoperto di muffa.
Preferirei essere un magnifico meteorite, con atomi che bruciano e si infiammano, piuttosto che un pianeta immobile e assopito.
La natura dell'uomo è vivere, non esistere.
Non ho intenzione di sprecare i miei giorni nel tentativo di prolungarsi, voglio viverli."
Ciao Jack.
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