Guardandoti, 
giovane, 
sulla sponda del passato,
ti vedo
goffo, 
incerto, 
solo, 
pieno di credi assoluti
e di illusioni granitiche, 
con occhi imbevuti di domani, 
Eros e Thanatos
in perenne lotta,
e accanto a te 
fogli pieni
di passione e di utopia. 
E tu, 
dalla tua sponda, 
mi guardi.
Mi riconosci? 
Ti riconosci? 
Vedi le mie rughe
che ti parlano? 
Vedi i fogli ripresi in mano
per nuove danze, 
nuove emozioni?
Vorrei poterti fermare 
per non cadere, 
o darti una spinta per farti muovere, 
dirti parole che ti facciano capire,
afferrarti e darti una scossa
così che tu possa vedere, 
vorrei lenirti i dolori, 
darti speranza. 
Ma, in fondo, 
tutto ciò, 
ha senso? 
Il non so
è il crogiolo
dove germina
Il futuro. 
01/2024
  
Nessun commento:
Posta un commento