Nonno Tommaso
Ripercorrere il passato è importante perché serve per ritrovare se stessi.
Mio nonno paterno Tommaso é morto quando io avevo 15 anni circa e ció che mi ricordo di lui è che era un uomo alto, possente e che mi incuteva timore.
Un uomo di poche parole e con nessuna manifestazione d'affetto nei confronti miei o dei miei fratelli.
Ricordo solo che una volta, davanti alla tv, a vedere il giro d'Italia a casa sua, mi disse che da ragazzo aveva anche lui corso in bicicletta e poi ben poco d'altro.
Anni dopo mio padre mi disse che era stato in campo di concentramento in Germania e lì cambio la mia percezione su di lui. Cercai di saperne di più, ormai mio nonno era già morto, e mio padre mi disse solo che era stato in un campo che aveva un doppio nome uguale e che quando era tornato (lui aveva circa 16 anni) fisicamente era come i deportati dei campi che si vedevano nei filmati di repertorio in tv, deperito ed irriconoscibile.
Sul motivo per cui era stato deportato non sapeva dirmi nulla, solo che era successo durante un rastrellamento nazifascista dopo un attentato in cui erano stati uccisi dei tedeschi, che lui e gli altri con lui erano destinati ad essere uccisi e che all'ultimo momento fu deciso di portarli in Germania. Di quello che era successo lì non ne aveva mai voluto parlare e l'unica cosa che si ricordava mio padre era che tutti gli italiani venivano chiamati dai tedeschi "Badoglio" sinonimo per loro di Traditori.
Non era ebreo e da quello che io sappia nemmeno partigiano.
Parlando con un mio zio mi disse che era stato segnalato ai fascisti perchè aveva messo come nome ad uno dei suoi figli Giacomo e questo per loro era la dimostrazione del suo antifascismo (ovviamente per loro era in onore di Matteotti).
Ho cominciato a cercare informazioni per saperne di più e internet in questo aiuta.
Ho iniziato cercando qualcosa su di un Rastrellamento avvenuto a Roma ed ho trovato molte informazioni sul Rastrellamento del Quadraro, mio nonno aveva sempre vissuto lì vicino e ovviamente era possibile che mio padre facesse riferimento a quello.
Finalmente poco tempo fa ho trovato la conferma di ció perché ho trovato il suo nome in un elenco di deportati scritti da Don Gioacchino Rey, parroco di Santa Maria del consiglio, chiesa del Quadraro.
Ripercorrere i suoi passi mi ha fatto incontrare personaggi e temi i cui nomi fanno parte della storia: Kappler, le fosse ardeatine, il gobbo del quarticciolo, "gli schiavi di Hitler" .
Un viaggio nella follia della 2ª guerra mondiale che mi ha fatto conoscere un pó di piú un nonno "semi-sconosciuto".
Il Rastrellamento del Quadraro
All'alba del 17 aprile 1944 le Ss tedesche, comandate da Herbert Kappler e coadiuvate dai fascisti della Banda di Pietro Kock, circondarono il Quadraro e passando casa per casa arrestarono circa 2000 uomini di età compresa tra 15 e 60 anni.
Il Quadraro dopo l'occupazione nazista era diventato covo di partigiani, di renitenti alla leva, di sabotatori e di oppositori al regime.
Pochi giorni prima in una osteria della zona rimasero uccisi tre tedeschi in uno scontro a fuoco con la banda del gobbo del quarticciolo.
Quella fu la scusa per far partire quella che in codice fu chiamata "Operazione Balena".
Inizialmente i rastrellati furono portati al cinema Quadraro per essere schedati. Dopo ore di attesa, ammassati e trattati come bestie, vennero caricati su dei camion e portati a Cinecittà per la selezione. Dopo la selezione 947 circa di loro furono portati a Terni e da lì al campo di transito di Fossoli. L'esperienza di Fossoli, fu solo l'inizio di un lungo periodo di agonie e sofferenze: il 24 giugno, i rastrellati del Quadraro furono arruolati come "operai volontari per la Germania" e deportati in Germania e Polonia, costretti a lavorare nei campi di concentramento. Molti moriranno altri riuscirono a tornare, fortunatamente tra di loro c'era mio nonno Tommaso.
Non so nulla di quello che ha vissuto in Germania né di cosa ha fatto dopo la liberazione dai campi e di come é tornato in Italia ma adesso sicuramente ho un tassello in più per capire chi era mio nonno Tommaso.
La trasmissione "la storia siamo noi"
condotta da Giovanni Minoli parla in maniera più dettagliata del rastrellammento del Quadraro.
Questo è il video.
Per chi vuole saperne di più
"per non dimenticare".
«Centro dei più attivi e organizzati dell’antifascismo, il quartiere Quadraro fu teatro del più feroce rastrellamento da parte delle truppe naziste. L’operazione, scattata all’alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento. Fulgida testimonianza di resistenza all’oppressore ed bammirevole esempio di coraggio, di solidarietà e di amor patrio".
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