lunedì 30 settembre 2024

Nemici

Nei fumetti dei supereroi hanno un importanza enorme i supercriminali, 
la loro controparte più o meno malvagia.
Dopo quella dei supereroi ecco una sfilata dei criminali dei fumetti che mi sono piaciuti di più.

Dottor Destino
 
 
di Jack Kirby
 
 
di Jack Kirby

    
      Loki 
 
 
di Jack kirby

di John Buscema


Galactus
 
di Jack Kirby

di John Byrne


Mephisto
 
 
di John Buscema
 
 
di John Buscema


Goblin
 
di John Romita
 

 
di John Romita


Kingpin
 
 
di John Romita

 
di Bill Sienkiewicz



Magneto
 
di John Byrne
 
di Jim Lee


e infine Mefisto 
dalle pagine del nostro Tex 
( non un super eroe ma un grande eroe)

di Galep
 
di Claudio Villa

mercoledì 25 settembre 2024

La caduta degli Dei

  Giulio Romano la caduta dei giganti


La caduta degli dei
Dei caduti, 
frantumati,
spezzati, 
derisi
aborriti, 
abbandonati. 
Su quanti mi sono adiagiato, 
quanti mi hanno ammaliato,
imprigionato in spire divoratrici. 
Dei ammantati d'amore, 
Dei invischiati da una sterile ideologia, 
Dei violenti, aggressivi
o nascosti dietro maschere amiche, 
sempre in compagnia
del Dio dell'illusione, 
il più subdolo, 
il più mendace. 
Erta e dolorosa
è la strada
per liberarsi
da questi Dei
ingannatori. 
Ma l'ultimo, 
il più astuto di tutti, 
ti guarda, 
ti lusinga, 
ti parla
con la tua stessa voce. 
Sublime è il giorno
in cui, 
con sudore e sangue, 
anche l'ultimo Dio
cade
e quel che rimane
è l'uomo.

07/24

domenica 22 settembre 2024

Meraviglie

Ovvero Supereroi che passione!
Tra i primi fumetti da bambino che mi hanno colpito e in qualche modo hanno influenzato le scelte successive sono stati i supereroi Marvel. Ecco una carrellata di quelli che ho amato di più con l'aggiunta di alcuni non Marvel, italianissimi.

Il primo non può essere che lui: 

        Peter Parker, l'Uomo Ragno
il periodo Stan Lee - John Romita Sr. 
 
Silver Surfer
di Stan Lee - John Buscema
 
 
I vendicatori
il periodo Roy Thomas - John Buscema


e fra di loro: La Visione
 

Thor
Stan Lee - Jack Kirby


Dottor Strange
Stan Lee - Gene Colan


Nick Fury
di Stan Lee - Jim Steranko
 

Warlock
di Jim Starlin
 

Gli X-men
Chris Claremont - John Byrne, Barry Smith, Mark Silvestri e tanti altri
 

E fra di loro:
Tempesta


e Wolverine



Devil
di Stan Lee e Gene Colan e di Frank Miller



Non un supereroe ma inserito nella serie della Corno Albi dei Supereroi
Conan il barbaro
Roy Thomas - Barry Windsor Smith


Il nostro eroe super
della Sergio Bonelli Editore
Zagor
di Guido Nolitta - Gallieno Ferri


Paperinik
di Guido Martina e Giovan Battista Carpi


e infine dalle pagine di Alan Ford
di Magnus e Bunker 
non un supereroe ma 
SuperCiuk 
che ruba ai poveri per dare ai ricchi
 








giovedì 19 settembre 2024

Cantami o Diva

L'Iliade e l'Odissea

"Cantami o Diva del pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei."
L'inizio dell'Iliade (tradotto da Vincenzo Monti) è una della frasi (insieme a Ei fu siccome immobile di Manzoni) che mi sono sempre rimaste impresse nella memoria fin dalle medie.
In quegli anni in tv c'era l'Odissea che mi appassionava e ricordo l'Ulisse interpretato da Bekim Fehmiu, la Penelope di Irene Papas e soprattutto Polifemo, il Ciclope che mi incuteva timore e ricordo anche la voce strusciante di Ungaretti che introduceva le puntate.
Poi anni dopo mi avvicinai ai libri e li il viaggio si fece illuminante.
C'è tutto in quei libri.
La grandezza e la miseria dell'uomo, gli eroismi e le furbizie, la guerra e il viaggio, 
l'amore e l'odio, la vita e la morte e su tutto la poesia di Omero che affascina e rapisce.
Si viaggia con Ulisse e si lotta con Achille ed Ettore incontrando uomini, donne e Dei
e quando chiudi i libri, dentro di te rimane la meraviglia e la potenza di due capolavori della letteratura. 
Ci sono libri che per chi ama la letteratura è un obbligo leggere: l'Iliade e l'Odissea sono tra questi. 

Io li ho riletti in queste edizioni curate e tradotte da Maria Grazia Ciani


 
L'ira canta, o dea, l'ira di Achille figlio di Peleo, l'ira funesta che ha inflitto agli Achei infiniti dolori, che tante anime forti ha gettato nell'Ade, tanti corpi di eroi ha dato in pasto ai cani e agli uccelli.
Si compiva il piano di Zeus dal giorno in cui la contesa divise fra loro Agamennone, signore di popoli, e il divino Achille. 
Chi mai, fra gli dei, li provocó alla contesa? 
 

 
 
L'Uomo, cantami, dea, l'eroe del lungo viaggio, colui che errò per tanto tempo dopo che distrusse la città sacra di Ilio. 
Vide molti paesi, conobbe molti uomini, soffrì molti dolori, nell'animo, sul mare, lottando per salvare la vita a sé, il ritorno ai suoi compagni. Desiderava salvarli, e non riuscì, per la loro follia morirono, gli stolti, che divorarono i buoi sacri del Sole: e Iperione li privò del ritorno. 
Di questi eventi narraci qualcosa, dea, figlia di Zeus. 






venerdì 13 settembre 2024

A poco a poco

A poco a poco
Immobile, 
ascolto
voci care
perdute, 
e me ne inebrio. 
Mentre il tempo
le cancella, 
a poco a poco, 
inesorabilmente,
io, 
di nostalgia
m'imbevo. 
07/24

martedì 10 settembre 2024

Quel diavolo di Miller


Nei fumetti dei supereroi degli anni 80 esiste un prima e un dopo. 
Prima e dopo Claremont negli x-men, prima e dopo Moore, e un prima e un dopo Frank Miller in Devil.
La differenza con gli altri è che Miller oltre scrittore è un disegnatore coi fiocchi. 
Miller come disegnatore prese Devil dopo anni di un magnifico Gene Colan da un tratto elegante e dinamico
Dopo un inizio in cui disegna su testi d'altri inizia il suo cammino introducendo Elektra
e riscrivendo lentamente le origini del diavolo rosso. 
Il Devil di Miller è più urbano, meno supereroe e sicuramente più tormentato, prende uno dei nemici più importanti dell'uomo ragno e lo fa diventare la sua nemesi, Kingpin; un altro lo trasforma nel suo contraltare malvagio, Bullseye. 

E poi con alle matite David Mazzucchelli crea la storia che è il suo capolavoro su Devil: Born Again. 
La caduta di Matt Murdock e la sua rinascita, dove l'uomo viene portato alla sua lenta distruzione e poi lentamente 
alla risalita. 
Devil dopo Miller non sarà più lo stesso. 

Poi Miller lascia Devil sfornando altri capolavori come Batman e SIn City. 
Ma questa è un'altra storia. 


giovedì 5 settembre 2024

Meraviglioso

Meraviglioso
Di tante cose
ancora non so.
Però, 
che meraviglia! 


Meraviglioso
Strane utopie m'assalgono. 
Ripercorrere strade già percorse, 
nuotare in acque conosciute, 
sicure, 
senza scosse
o tormenti.
Lasciarmi trascinare 
da un tempo immobile
che mi culli e mi annulli,
specchiandomi in volti perduti 
e parole già dette, 
ascoltando voci ormai lontane
che mi accarezzano, 
mi quietino
Peró... 
Ancora di tante cose
non so.
Che meraviglia! 

lunedì 2 settembre 2024

Er poeta de Roma


A spasso co' Trilussa



Er Grillo zoppo
—Ormai me reggo su 'na cianca sola.
—diceva un Grillo.—Quella che m'è manca 
m'arimase attaccata a la cappiola.
Quanno m'accorsi d'esse prigioniero 
col laccio ar piede, 
in mano a un regazzino, 
non c'ebbi che un pensiero: 
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne... ma la stilla 
de sangue che sorti dalla ferita
brilló ner sole come 'na favilla.
E forse un giorno Iddio benedirà
ogni goccia de sangue ch'è servita
pe' scrive la parola Libertà!

La tartaruga
Mentre 'na notte se n'annava a spasso, 
la vecchia tartaruga fece er passo 
più  lungo de la gamba e casco giù 
co' la casa vortata sottoinsù. 
Un rospo je strilló: "scema che sei! 
Queste sò scappatelle che costeno la pelle..." 
"Lo so" - rispose lei - ma prima de morì, vedo le stelle."

Felicità
C'è un'ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va... 
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

Er nemico
Un Cane Lupo, ch'era stato messo de guardia a li cancelli d'una villa, tutta la notte stava a fa' bubbù. Perfino se la strada era tranquilla e nun passava un'anima: lo stesso! Nu' la finiva più! Una Cagnola d'un villino accosto je chiese: - Ma perché sveji la gente
e dài l'allarme quanno nun c'è gnente? Dice: - Lo faccio pe' nun perde er posto. Der resto, cara mia, spesso er nemmico è l'ombra che se crea pe' conserva' un'idea: nun ce mica bisogno che ce sia.

La Verità
La Verità che stava in fonno ar pozzo
Una vorta strillò: - Correte, gente,
Chè l’acqua m’è arivata ar gargarozzo! -
La folla corse subbito
Co’ le corde e le scale: ma un Pretozzo
trovò ch’era un affare sconveniente.
- Prima de falla uscì - dice - bisogna
Che je mettemo quarche cosa addosso
Perchè senza camicia è ‘na vergogna!
Coprimola un po’ tutti: io, come prete,
Je posso dà’ er treppizzi, ar resto poi
Ce penserete voi...

- M’assoccio volentieri a la proposta
- Disse un Ministro ch’approvò l’idea. -
Pe’ conto mio je cedo la livrea
Che Dio lo sa l’inchini che me costa;
Ma ormai solo la giacca
È l’abbito ch’attacca. -

Bastò la mossa; ognuno,
Chi più chi meno, je buttò una cosa
Pe’ vedè’ de coprilla un po’ per uno;
E er pozzo in un baleno se riempì:
Da la camicia bianca d’una sposa
A la corvatta rossa d’un tribbuno,
Da un fracche aristocratico a un cheppì.

Passata ‘na mezz’ora,
La Verità, che s’era già vestita,
S’arrampicò a la corda e sortì fôra:
Sortì fôra e cantò: - Fior de cicuta,
Ner modo che m’avete combinata
Purtroppo nun sarò riconosciuta!