venerdì 18 ottobre 2024

Soprannomi e diminutivi a Roma

A Roma si usava (e penso si usi tuttora) dare un soprannome per qualsiasi ragione. 
Ho conosciuto diverse persone che per un certo periodo sono state soprannominate nel modo seguente:
da mio padre che chiamavano 
Er campana 
perche non sentiva da un orecchio, 
o anche Modugno 
perché assomigliava al cantante, 
o uno zio chiamato 
Er Pantera 
perché faceva il pugile ed era scuro di carnagione, 
e poi un bambino chiamato Fontanaditrevi 
perché piangeva spesso, 
e ai tempi del liceo
Barbadirame 
ovviamente per la barba rossa, 
Mortimer 
perché aveva una figura diciamo alquanto macabra,
Er cariato 
immagino per qualche problema con i denti, 
Snoopy 
perché era una ragazza piccola e carina, 
Unto 
l'origine, da quello che so, è perché qualcuno toccandolo disse che sembrava unto,
Er puzzola
Beh, sicuramente non era particolarmente pulito. 
Gulliver 
perché era altissimo,
Geometria
perché aveva una faccia squadrata. 
E al di fuori del liceo
Uccello o Bird 
non lo so, forse perché sembrava inafferrabile, pronto da un momento all'altro a spiccare il volo,
Spillo 
perché secco e longilineo, 
Er Secco o Ciccio ovviamente dato ad uno grasso. 
Er Biondo o Er Roscio o 'a Riccia per i capelli. 
Er mitraglia perché parlava tanto. 

La fantasia nel dare soprannomi a noi romani non manca, e poi c'è sempre 
ah coso! 
che viene utilizzano quando della persona non ci ricordiamo il nome. 
E poi ci sono i diminutivi che colpiscono ovunque: Francesco che diventa Cecco, Checco o Chicco, Lella che può essere utilizzato per molti nomi femminili, Giovanni che diventa Nino o Nanni, mia mamma Agata che mia nonna chiamava Achetina, Luigi che diventa Gino e così via.
Senza parlare delle troncature dei nomi: 
Paolo che diventa , Giorgio che diventa Gió, Francesco Frà ecc.
Si dice che la lingua è viva. Quella dei romani a volte può esserlo ancor di più. 

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