A Roma si usava (e penso si usi tuttora) dare un soprannome per qualsiasi ragione.
Ho conosciuto diverse persone che per un certo periodo sono state soprannominate nel modo seguente:
da mio padre che chiamavano Er campana
perche non sentiva da un orecchio,
o anche Modugno
perché assomigliava al cantante,
o uno zio chiamato
Er Pantera
perché faceva il pugile ed era scuro di carnagione,
e poi un bambino chiamato Fontanaditrevi
perché piangeva spesso,
e ai tempi del liceo
Barbadirame
ovviamente per la barba rossa,
Mortimer
perché aveva una figura diciamo alquanto macabra,
Er cariato
immagino per qualche problema con i denti,
Snoopy
perché era una ragazza piccola e carina,
Unto
l'origine, da quello che so, è perché qualcuno toccandolo disse che sembrava unto,
Er puzzola
Beh, sicuramente non era particolarmente pulito.
Gulliver
perché era altissimo,
Geometria
perché aveva una faccia squadrata.
E al di fuori del liceo
Uccello o Bird
non lo so, forse perché sembrava inafferrabile, pronto da un momento all'altro a spiccare il volo,
Spillo
perché secco e longilineo,
Er Secco o Ciccio ovviamente dato ad uno grasso.
Er Biondo o Er Roscio o 'a Riccia per i capelli.
Er mitraglia perché parlava tanto.
La fantasia nel dare soprannomi a noi romani non manca, e poi c'è sempre
ah coso!
che viene utilizzano quando della persona non ci ricordiamo il nome.
E poi ci sono i diminutivi che colpiscono ovunque: Francesco che diventa Cecco, Checco o Chicco, Lella che può essere utilizzato per molti nomi femminili, Giovanni che diventa Nino o Nanni, mia mamma Agata che mia nonna chiamava Achetina, Luigi che diventa Gino e così via.
Senza parlare delle troncature dei nomi:
Paolo che diventa Pà, Giorgio che diventa Gió, Francesco Frà ecc.
Si dice che la lingua è viva. Quella dei romani a volte può esserlo ancor di più.
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