lunedì 30 gennaio 2023

di... segno amico


Un pomeriggio di tanti anni fa a casa di un amico pittore, conosciuto sotto militare. 
Davanti ad una bottiglia di vino  parlando di arte e di filosofia, di Fantomas e di Asimov, di tarocchi ed alchimia; a un certo punto lui prende un foglio e mi regala questo ritratto fermando la mia immagine a quei momenti. 

giovedì 26 gennaio 2023

L'Uomo ragno di Stan Lee e John Romita

Avevo 12 anni, era il giugno del 1971 e davanti all'edicola vidi questa copertina.

Lì inizio il mio viaggio con i supereroi Marvel. 
Ho sempre amato i fumetti fin da bambino, il capostipite ovviamente è stato Topolino ma con l'Uomo ragno é iniziata la passione. 
Ricordo la contentezza quando prendevo il fumetto in mano e la prima cosa che facevo era vedere la seconda di copertina per l'immagine dell'uscita successiva per scoprire chi sarebbe stato il nuovo nemico di Peter Parker. 
Inizialmente i disegni erano di Steve Ditko ma poi arrivo John Romita e il suo segno è quello che per me più identifica il tessiragnatele. 
Sono cresciuto con quelle pagine e le avventure o disavventure di Peter hanno cadenzato quei primi anni. 
Mi sono innamorato insieme a lui di Gwen e insieme a lui ho sofferto per la sua morte; ho combattuto e ho perso per poi rialzarmi e vincere con lui ed é innegabile che le storie ideate da Stan Lee con i disegni di Romita hanno contribuito a farmi divenire quello che io sono. 
La passione per il disegno mi è nata in quelle pagine e mi ricordo i miei primi tentativi copiando proprio le immagini di Romita. 
I fumetti sono stati e sono una delle mie passioni e quel primo fumetto comprato con la mia paghetta di allora ha aperto la strada a tutti gli altri fumetti che mi hanno accompagnato nel cammino della mia vita. 
 

lunedì 23 gennaio 2023

Sulla Collina con Lee Masters e De André

Spoon river di Edgar Lee Masters

Ero molto giovane quando lessi le poesie di Lee Masters e ricordo che quelle storie di coloro che dormono sulla collina mi colpirono molto. 
Dopo scoprii anche il disco di De André e fu la ciliegina sulla torta. 
Una delle poesie che mi piacque molto fu quella su Mabel, perché forse in quel momento anch'io mi sentivo "assetato". 

Mabel Osborne
I tuoi fiori rossi tra le foglie verdi
appassiscono, bellissimo geranio! 
Ma tu non chiedi acqua. 
Tu non puoi parlare! Non occorre che parli-
tutti sanno che stai morendo di sete,
ma non ti danno l'acqua. 
Passano oltre e dicono:
"il geranio ha bisogno d'acqua". 
E io, che avevo felicità da spartire 
e desideravo spartire la tua felicità;
io che ti amavo Spoon River,
e anela o al tuo amore, 
appassii sotto i tuoi occhi, Spoon River-
assetata, 
assetata, 
muta per il pudore dell'anima di chiederti
amore, 
tu che sapevi e mi vedevi morire davanti a te, 
come questo geranio che qualcuno ha piantato sopra di me, 
e lascia morire. 

giovedì 19 gennaio 2023

A mille ce n'é

Le Fiabe Sonore

A mille ce n'è 
nel mio cuore di fiabe da narrar
Venite con me
Nel mio mondo fatato per sognare... 
Non serve l'ombrello, 
il cappottino rosso o la cartella bella
per venir con me... 
Basta un pó di fantasia e di bontà.
 
Ricordi da bambino quando bastava poco per essere contenti. Avevamo questo unico disco che abbiamo sentito centinaia di volte. Mettevamo il giradischi e ascoltavamo attenti la storia di Pelle d'asino. C'era un libricino allegato con illustrazioni colorate e ne eravamo colpiti. 
Quella canzone iniziale mi é rimasta impressa e ricordarla mi fa ritornare a quelle sensazioni e il me bambino sorride. 
 
E c'era anche la canzoncina finale:
 
Finisce così 
Questa favola breve se ne va
Il disco fa click
E, vedrete, fra un pó si fermerà,
ma aspettate, è un altro ne avrete
"C'era una volta" il Cantafiabe dirà
E un'altra favola comincerà

 


 

domenica 15 gennaio 2023

Patty Smith, Firenze ed un passerotto ferito

Senti una canzone e ti ritrovi a viaggiare nel tempo rivivendo emozioni passate.
Come si suol dire il potere evocativo della musica. 
10 Settembre 1979 
Stadio di Firenze
Concerto di Patty Smith. 
Anni belli e dannati quelli. 
Avevo 20 anni e insieme ad altri amici andammo a Firenze per assistere al concerto facendo autostop. 
In quegli anni era una prassi normale, era facile che la gente ti faceva salire in auto senza porsi troppi problemi. 
Eravamo in 5 o 6 non mi ricordo con precisione, ma ricordo che fra noi c'era Sara, una ragazza dolce e sensibile per cui avevo avuto una cotta, non ricambiato. 
Entrammo in stadio con una fiumana di altra gente, di tutti i tipi e di tutte le foggie. 
Un miscuglio di ragazzi coi capelli lunghi, ragazze colorate, indiani metropolitani insieme ai duri e puri politicizzati, tutti in attesa di Patty Smith. 
Ma per noi sarebbe stato un giorno diverso dagli altri. 
Ricordo che salendo le scalinate in Sara notammo qualcosa di diverso dal solito. 
Si muoveva barcollando e rispondeva alle domande in modo confuso, uno di noi gli disse "sembra che ti sei fatta." come facendo una battuta. 
Io ricordo che dissi "Ma che stai a dí? Non è possibile." 
Il Dio delle illusioni è un Dio beffardo quando non vuole farti vedere qualcosa, anche se è palese di fronte ai tuoi occhi, non te la fa vedere. 
Lei ammise tranquillamente che si era fatta di eroina, che si faceva da qualche settimana e che non dovevamo preoccuparci perché poteva controllarlo. Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno effetto.  Da quel momento la investimmo di parole per farle capire l'enormità di quello che aveva fatto, del rischio che correva se la dipendenza aumentava ma, così come non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere, così non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. 
Le parole le scivolavano via ed era immersa nell'effetto dell'ero, noi impotenti cominciammo a discutere tra noi, forse per i sensi di colpa per non esserci accorti di nulla. 
Ricordo che lei ad un certo punto ci disse una frase che mi colpí e mi scuote tuttora
"Non siate incazzati, vi prego". 
Come potevamo essere incazzati con lei? 
Dentro di noi sapevamo quello che sarebbe successo e io ne ero travolto pensando a lei. Il futuro a breve termine era già scritto. I tentativi di farla smettere non sarebbero valsi a niente e piano piano si sarebbe allontanata percorrendo una strada che l'avrebbe portata in luoghi, per la ragazza che era stata fino allora, impensabili. 
In quegli anni l'eroina scorreva a fiumi e se non avevi solide radici bastava poco per esserne travolti.
Quanti della mia generazione si sono persi e non più ritrovati, molti di quelli che volevano cambiare il mondo ma a cui il mondo ha strappato l'anima di dosso. 

A volte una canzone ti riporta indietro nel tempo, non è un bene non è un male;
è parte di te. 




 

 

mercoledì 11 gennaio 2023

L'attesa

Sulla riva del fiume 
mi sono fermato ad aspettare
Il passaggio del cadavere del mio nemico. 
Ed ho aspettato, 
aspettato, 
e ancora aspettato. 
Ma ciò che ho visto
è stato solo lo specchio 
della mia anima tormentata. 
Il futuro non c'è
se non ci liberiamo 
delle catene del passato.

01/2023

lunedì 9 gennaio 2023

E ci chiamiamo Sapiens! Razza di deficienti!

Che anni terribili questi. Emergenza climatica, pandemia, guerre, dittature sanguinarie, stragi di migranti, carestia, sfruttamento dell'uomo sull'uomo e chi più ne ha più ne metta. 

Manca solo l'arrivo degli alieni cattivi ed abbiamo fatto bingo. 
Il buon senso ci dovrebbe far capire che questo pianeta è la nostra unica casa e curare lui e tutti i suoi abitanti è soprattutto nel nostro interesse. 
Ma l'uomo ha in sé sia il germe della distruzione che quello della creazione. 
Quale prevarrà? 

Isaac Asimov, maestro indiscusso della fantascienza, aveva capito già diversi anni fa quale uomo aveva di fronte. 
Ecco un suo breve racconto del 1958
che spiega in modo chiaro il suo pensiero



Razza di deficienti

Naron, dell'antichissima razza di  Rigel, era il quarto della sua  stirpe che teneva i registri galattici.  Aveva un libro grande, con l'elenco delle innumerevoli razze di tutte le galassie che avevano sviluppato una forma d'intelligenza, e quello, notevolmente più piccolo, nel quale erano registrate  tutte le razze che, raggiungendo la maturità, venivano giudicate adatte a far parte della Federazione Galattica.  Nel registro grande erano stati cancellati molti nomi: erano quelli di popoli  che, per una ragione o per  l'altra, erano scomparsi. Sfortuna, difetti biochimici o biofisici, squilibri sociali avevano preteso il loro pedaggio. In compenso, nessuna annotazione era mai stata cancellata dal libro piccolo.  Naron, grande e incredibilmente vecchio, guardò il messaggero che si stava avvicinando. "Naron!" disse il messaggero. "Immenso e Unico!" "Va bene, va bene,  cosa c'è? Lascia perdere il cerimoniale." "Un altro insieme di organismi  ha raggiunto la maturità." "Benone! Benone! Vengono su svelti, adesso. Non passa un anno senza che ne salti fuori uno nuovo. Chi sono?" Il messaggero diede il numero di  codice della galassia e le  coordinate del pianeta al suo interno. "Uhm, sì" disse Naron,  "conosco quel mondo." E con la sua fluente scrittura prese nota sul  primo libro, poi trasferì il nome sul secondo, servendosi,  come  di consueto, del nome con cui quel pianeta era conosciuto dalla maggior parte dei suoi abitanti. Scrisse: "Terra" "Queste nuove creature" disse poi, "detengono un  bel primato. Nessun altro organismo è passato dalla semplice intelligenza alla maturità in un tempo tanto breve. Spero che non ci siano errori." "Nessun errore, signore" disse il messaggero. "Hanno scoperto l'energia termonucleare, no?" "Certamente, signore." "Benissimo, questo è il criterio di scelta.". Naron ridacchiò soddisfatto: "E molto presto le loro navi entreranno in contatto con la Federazione." 
Per ora, Immenso e Unico"  disse con una certa riluttanza  il messaggero, "gli osservatori riferiscono che non hanno ancora  tentato le vie dello spazio." Naron era stupefatto.  "Proprio per niente?  Non hanno nemmeno una stazione spaziale?" "Non ancora, signore." "Ma se hanno scoperto l'energia atomica, dove  eseguono le loro prove, le esplosioni sperimentali?" "Sul loro pianeta, signore." Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri  di altezza e tuonò: "Sul loro pianeta?" "Sì, signore."  Lentamente Naron prese la penna e tracciò una linea sull'ultima aggiunta del libro piccolo.  Era un atto senza precedenti, ma Naron  era molto, molto saggio e poteva vedere l'inevitabile meglio di chiunque  nelle galassie. 
 "Razza di deficienti!" borbottò.


 
Isaac Asimov, Silly Asses, in Future Science Fiction, febbraio 1958.

Isaac Asimov, Razza di deficienti! in: Testi e note n. 2 (Buy Jupiter, 1975), traduzione di Beata Della Frattina, Urania n. 699, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 20 giugno 1976.

Se volete farvi un regalo comprate e leggete i Romanzi e i Racconti del "buon dottore": é cosa buona e giusta. 

venerdì 6 gennaio 2023

In viaggio con l'Eternauta

L'Eternauta 
Il vagabondo dell'infinito
di Hector Oesterheld e Solano Lopez

Ho sempre amato la fantascienza ed ho sempre amato il fumetto;
questo è sicuramente per me in assoluto 
il miglior fumetto di fantascienza 
e non solo.
Ricordo ancora quando comprai il numero di Lanciostory in cui iniziava l'avventura di Juan Galvez e settimana per settimana mi sono appassionato alla sua storia e a quella dei suoi compagni. 
 L'apparizione di Juan sulla sedia dello scrittore di fumetti e l'inizio del suo racconto:
la neve che scendeva su Buenos Aires, gli amici nella casa a giocare a carte e le persone che cadevano a terra morte  con la conseguente scoperta dell'invasione extraterrestre e l'inizio della lotta di resistenza contro gli alieni. 
Che viaggio in quelle settimane con 
Lancio story; la penna straordinaria di Oesterheld e i disegni di Solano mi hanno regalato una storia che ha arricchito me ed il mio immaginario. 
 
 
Mi informai anche sullo scrittore e scoprii che proprio mentre io leggevo settimanalmente le avventure di Juan
 lui scompariva nei meandri della dittatura Argentina. 
Le dittature odiano la fantasia
e L'Eternauta rappresenta l'uomo che combatte per la libertà, sempre e comunque. 


da Wikipedia
Oesterheld scomparve il 21 aprile del 1977 a La Plata, prelevato da una squadra armata. Da allora é entrato a far parte della numerosa schiera dei desaparecidos argentini. Dal giugno dell'anno precedente erano sparite due sue figlie, Beatriz Marta e Diana Irene, quest'ultima incinta di sei mesi. Nel Novembre 77 a scomparire è una terza figlia Marina (incinta di otto mesi e il cui marito era già desparacido). 
Il mese dopo viene uccisa, insieme al marito, anche Estrela Ines, l'ultima figlia fino allora sopravvissuta alla Guerra sporca della giunta militare Argentina. 
Secondo i registri raccolti dal Conadep, fu detenuto nella caserma Campo de Mayo e nei centri di detenzione clandestina conosciuti come El Vesuvio e El Sheraton e fu visto anche nel Batallon de Arsenales 601 Domingo Viejobueno;fu assassinato, si crede, a Mercedes, in provincia di Buenos Aires, NFL 1978.

Per chi fosse interessato a conoscere meglio L'Eternauta e i suoi autori 
sul blog di Pasquale Frisenda 
troveranno informazioni più dettagliate. 

https://pasqfree.wixsite.com/ilmiosito-1

lunedì 2 gennaio 2023

A volte

A volte
avvolto da una cupa malinconia
straccio me stesso 
alla ricerca del senso,
per un attimo lo afferro 
ma scivola via
Peró, 
in fondo, 
che importanza ha?
12/2022