mercoledì 30 ottobre 2024

Sulle tracce degli Indiani d'America

La storia degli Indiani d'america è una storia di sopraffazione, lo sterminio di un popolo e la distruzione di una civiltà.
Ho cominciato a conoscere la loro storia attraverso i fumetti (Ken Parker tra questi è stato una rivelazione) per poi avvicinarmi a vari testi che ne descrivevano l'epopea.
Un cammino per conoscere sia la grandezza di guerrieri, capi indiani che sono entrati nel mito come Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Cochise, Nuvola Rossa, Geronimo e sia luoghi come Little bighorn, Sand creek, Il fiume Wichita ecc. 

Questi sono alcuni dei libri che ho letto e apprezzato.

Seppellite il mio cuore a Wounded Knee
di Dee Brown


"Dove sono oggi i Pequot? Dove sono i Narragansett, i Mohicani, i Pokanoket e molte altre tribù del nostro popolo, un tempo potenti? Essi sono scomparsi a causa della cupidigia e dell'oppressione dell'Uomo Bianco, come neve al sole d'estate. Ci lasceremo distruggere a nostra volta senza lottare, rinunceremo alle nostre case, al nostro paese assegnato in eredità dal Grande Spirito, alle tombe dei nostri morti e ogni cosa che ci è cara e sacra? 
Sono certo che griderete con me: 
«Mai! Mai!» 
Tecumseh degli Shawnee

La cosa comincio con Cristoforo Colombo che diede al popolo il nome di Indios
Quegli europei, gli uomini bianchi, parlavano diversi dialetti, e alcuni pronunciavano la parola Indien, o Indianer, o Indian. Peaux-rouges o Pellerossa venne più tardi.... 



Storia degli Indiani d'america 
di Siegfried Augustin

Un lungo viaggio attraverso quattro secoli di storia. 


Alce Nero parla
di John Neihard
 
Vita di uno stregone dei Sioux Oglala

Amico, ti racconterò la storia della mia vita, come tu desideri; e se fosse soltanto la storia della mia vita credo che non la racconterei, perché che cos'è un uomo per dare importanza ai suoi inverni anche quando sono già così numerosi da fargli piegare il capo come una pesante nevicata? Tanti altri uomini hanno vissuto e vivranno la stessa storia, per diventare erba sui colli. 
È la storia di tutta la vita che è santa e buona da raccontare, e di noi bipedi che la conviviamo con i quadrupedi e gli alati dell'aria e tutte le cose verdi; perché sono tutti figli di una stessa madre e il loro padre è un unico spirito.... 


Gli spiriti non dimenticano 
di Vittorio Zucconi


Cavallo Pazzo è tornato. 
Il suo spirito è qui, oggi, tra noi. 
Colui che arretra (1995)

La voce del vecchio Oglala Sioux mi disse: «Benvenuto nella terra dei Lakota», ma i suoi occhi avevano paura e chiedevano: «Che cosa vuoi da noi, straniero?». 
... Sto facendo una ricerca su Cavallo Pazzo, vorrei scrivere la storia della sua vita, del mistero spirituale che lo circonda e dell'ultima resistenza dei Sioux che lui guidó contro i bianchi... 

e nei fumetti
Storia del West
di Gino D'Antonio

Ken Parker
di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo


Magico Vento
di Gianfranco Manfredi

 
 


e poi finiamo in musica con
Fabrizio De André
Fiume Sand Creek


 

mercoledì 23 ottobre 2024

Tra Pagliuzze, Sabbie e Altalene

 
Pagliuzze d'oro
Squarci di scomode verità 
si insinuano
in questi tempi ingannatori. 
Il setaccio fa cadere la sabbia
e lascia pagliuzze d'oro. 
Abbaglianti
come un lampo
fanno capolino
le risposte
ai tanti perché, 
e senza saperlo, 
in un imbrunire dorato, 
sai. 
07/24


Sabbie mobili
Da troppo tempo 
arrampicato 
allo specchio, 
scivolo giù,
non posso fermarmi, 
non ho più appigli, 
non ho scuse,
i fallimenti chiamano
e la forza di non sentirli
svanisce. 
A volte basta così poco 
per lasciarsi andare, 
per seguire le orme 
del mio Martin Eden
e smetter di lottare. 
Ma le sabbie mobili
delle mie piccolezze, 
si, mi fanno affondare, 
ma fino a un certo punto. 
E quel preciso punto
è dove l'essenza
dei miei perché 
dà un senso
di eternità 
al mio domani. 
07/24
 

L'altalena
E l'altalena 
va su e va giù, 
senza fermarsi. 
È un continuo palleggio
tra dolori e sorrisi, 
né vincitori né vinti, 
avanti e indietro
in un eterno balletto,
combattuti da un basta e un ancora
che logora e sfianca. 
Dipingere il futuro
su un altalena volante
è solo caos
e gli schizzi dei miei colori
esplodono sulla tela, 
la straziano, 
la fecondano, 
di eros e di thanatos
s'imbeve, 
mentre intorno a me
la furia o i silenzi 
dirgono l'orchestra
Ma l'altalena
va giù, 
va su, 
senza fermarsi. 
07/24

lunedì 21 ottobre 2024

Parole di Cantautori

Pierangelo Bertoli  
A muso duro
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. 

Lucio Dalla
Com'è profondo il mare
E' chiaro che il pensiero dà fastidio 
anche se chi pensa
è muto come un pesce... 
... Il pensiero come l'oceano
non lo puoi bloccare
non lo puoi recintare. 

Pino Daniele
Quando
Siamo angeli che cercano un sorriso.
 

Fabrizio De André 
Bocca di rosa
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio. 
Si sa che la gente dà buoni consigli 
se non può più dare cattivo esempio. 

Vasco Rossi 
Sally
Perchè la vita è un brivido che vola via. 
È tutto un equilibrio sopra la follia. 


Francesco Guccini
L'avvelenata
Se avessi previsto tutto questo dati causa e pretesto, forse farei lo stesso. 
Mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi son nato fesso. 
E quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare. 
Ho tante cose ancora da raccontare 
per chi vuole ascoltare 
e a culo tutto il resto. 

venerdì 18 ottobre 2024

Soprannomi e diminutivi a Roma

A Roma si usava (e penso si usi tuttora) dare un soprannome per qualsiasi ragione. 
Ho conosciuto diverse persone che per un certo periodo sono state soprannominate nel modo seguente:
da mio padre che chiamavano 
Er campana 
perche non sentiva da un orecchio, 
o anche Modugno 
perché assomigliava al cantante, 
o uno zio chiamato 
Er Pantera 
perché faceva il pugile ed era scuro di carnagione, 
e poi un bambino chiamato Fontanaditrevi 
perché piangeva spesso, 
e ai tempi del liceo
Barbadirame 
ovviamente per la barba rossa, 
Mortimer 
perché aveva una figura diciamo alquanto macabra,
Er cariato 
immagino per qualche problema con i denti, 
Snoopy 
perché era una ragazza piccola e carina, 
Unto 
l'origine, da quello che so, è perché qualcuno toccandolo disse che sembrava unto,
Er puzzola
Beh, sicuramente non era particolarmente pulito. 
Gulliver 
perché era altissimo,
Geometria
perché aveva una faccia squadrata. 
E al di fuori del liceo
Uccello o Bird 
non lo so, forse perché sembrava inafferrabile, pronto da un momento all'altro a spiccare il volo,
Spillo 
perché secco e longilineo, 
Er Secco o Ciccio ovviamente dato ad uno grasso. 
Er Biondo o Er Roscio o 'a Riccia per i capelli. 
Er mitraglia perché parlava tanto. 

La fantasia nel dare soprannomi a noi romani non manca, e poi c'è sempre 
ah coso! 
che viene utilizzano quando della persona non ci ricordiamo il nome. 
E poi ci sono i diminutivi che colpiscono ovunque: Francesco che diventa Cecco, Checco o Chicco, Lella che può essere utilizzato per molti nomi femminili, Giovanni che diventa Nino o Nanni, mia mamma Agata che mia nonna chiamava Achetina, Luigi che diventa Gino e così via.
Senza parlare delle troncature dei nomi: 
Paolo che diventa , Giorgio che diventa Gió, Francesco Frà ecc.
Si dice che la lingua è viva. Quella dei romani a volte può esserlo ancor di più. 

sabato 12 ottobre 2024

Anima nuda

         Lucio Fontana Concetto Spaziale


Anima nuda
Nello specchio
Il volto di mio padre
mi giudica
e mi condanna, 
con parole di fuoco. 
Per l'ennesima volta
le sue frasi assassine
mi risuonano dentro, 
"Perchè io? 
Perchè non tu, 
che non vali niente?" 
E il vortice m'assale
e m'aggrappo ai bordi
delle mie corazze
che danno forza, 
ma sono prigioni. 
Dov'è la pace? 
Io so
che il suo corpo martoriato
chiedeva solo salvezza, 
ma l'amore non mente, 
c'è o non c'è. 
E quando la morte bussa
l'anima si denuda, 
e quel che rimane
sei tu. 
Senza fronzoli,
senza fingimenti. 
E ora, 
che il volto nello specchio
assomiglia sempre più al suo, 
vedo i suoi limiti
ed i miei, 
sapendo che le parole 
che dovevano essere dette
non potranno piu esser pronunciate. 
E mentre accarezzo il mio viso
accarezzo, 
con affetto, 
anche il suo. 
07/24

mercoledì 9 ottobre 2024

Farmer e il fiume della vita

Philip J. Farmer è uno dei grandi della fantascienza e il suo ciclo del mondo del fiume mi è rimasto nel cuore. 
Una delle idee più straordinarie della fantascenza: far resuscitare tutti gli esseri umani in un mondo gigantesco sulle rive di un fiume interminabile e avere così la possibilità di scegliere qualsiasi personaggio storico e farlo divenire protagonista dei vari romanzi per poter svelare il mistero che si nasconde dietro al mondo del fiume .
L'esploratore Richard Barton, Mark Twain, Alice Hargreaves (ispiratrice di Alice del Paese delle meraviglie di Caroll), Hermann Goring, Giovanni Senza Terra, Cyrano, Jack London, Tom Mix e tanti altri si susseguono in questa serie di 5 romanzi (più alcuni racconti). 
È un bel viaggio quello che ho intrapreso con Farmer lungo il suo mondo del fiume, un viaggio che consiglio a chi non l'ha ancora letto. 
 


Il Fiume della vita
Alle sorgenti del fiume
Il grande disegno
Il labirinto magico
Gli dei del Fiume




Il primo è uscito di nuovo nella collana Urania Collezione con la traduzione di Gabriele Tamburini
 
 
Incipit

La moglie lo aveva stretto fra le braccia, come per tenere la morte lontana da lui. 
Lui aveva esclamato: «Mio Dio, muoio!». 
Si era aperta la porta e lui aveva visto, fuori, un dromedario nero gigantesco, aveva udito tintinnare i sonagli dei finimenti sfiorati dal vento caldo del deserto. Poi una enorme faccia nera sotto un gran turbante nero era apparsa nel riquadro. L'eunuco nero era entrato nella stanza come una nuvola, con una scimitarra smisurata in pugno. Il Distruttore dei piaceri, il Dissociatore. La morte era giunta. 
Buio. Nulla. Il suo cuore aveva ceduto per sempre, ma lui non se ne accorse. 
Nulla. 
E poi apri gli occhi. Il cuore gli batteva vigorosamente. Si sentiva forte, fortissimo! I dolori della gotta ai piedi, l'atroce mal di fegato, le fitte al cuore: spariti, completamente. 
C'era un tale silenzio che udiva il suo stesso sangue circolargli in testa. Era da solo in un mondo senza suono.
Nella forte luce diffusa, vedeva. Quelle cose sopra, accanto e sotto di lui, che cos'erano? Dove si trovava? 


venerdì 4 ottobre 2024

I miei fantasmi


I miei fantasmi
Bussano, 
a volte, 
nei pensieri, 
nel respiro, 
nei battiti. 
Hanno diritto di parola
i miei fantasmi, 
tentano di dettarmi i tempi
accendono i miei rimorsi. 
Non ho colpe da pagare
solo parole non dette, 
come se avessimo
tempi infiniti. 
Eppure bussano, 
perchè i ricordi bruciano, 
il dolore riaffiora,
le ferite gridano ancora, 
e tutto, 
per un eterno attimo, 
torna presente. 
Si dice
che ciò che non uccide
fortifica, 
no, 
ciò che non ti uccide
ti trasforma, 
cambia la tua strada, 
la rinomina
e dà 
al tuo futuro
nuove regole. 
E i miei fantasmi
sono lì, 
compagni silenti
di una vita deviata, 
direttori d'orchestra
pronti a dare il la
al tuo canto
che rinasce. 
07/24