giovedì 21 novembre 2024

Il peso della farfalla

Il peso della farfalla
È lì! 
Appoggiata al muro. 
In alto, 
sopra la testa
di mia madre, 
sul letto
del suo ultimo respiro. 
La farfalla della notte, 
ferma, immobile, 
vorrei scacciarla
insieme alle mie paure
e alla mia impotenza. 
Ma sta lì. 
Fino alla fine. 
E quando vola via, 
con lei, 
vola via la mia gioventù. 

Chiedimi
quanto pesa una farfalla, 
per me, 
Il suo, 
è il peso più straziante. 

08/24

lunedì 18 novembre 2024

E venne Conan il barbaro

Era il 1973 e uscì in edicola per l'editoriale Corno una nuova serie dedicata ai supereroi marvel: gli albi dei supereroi. 
A differenza delle altre uscite questi avevano una particolarità : ogni uscita era dedicata ad un personaggio diverso che ciclicamente tornava, e in più tra i vari "eroi" apparivano tre personaggi totalmente fuori dal concetto di supereroe, due che venivano dal mondo dell'orrore Dracula e Licantropus e uno totalmente nuovo per me, Conan il barbaro
scritto da Roy Thomas e disegnato da Barry Windsor Smith. 
Fu una bella sorpresa, per i miei occhi di tredicenne, seguire le avventure di quel barbaro, ladro, mercenario e infine re, in un passato completamente ricreato, tra duelli, sangue, dei, mostri e donne splendide, fra cui spicca fra tutte Red Sonya, una indomabile guerriera dai capelli rossi. 
Con quei disegni B.W.S. è entrato nel Pantheon personale degli artisti dei fumetti che più amo e quei numeri in cui disegnó Conan sono magnifici.  
Dopo B. W. S. arrivò su quelle pagine John Buscema che rimase per anni il disegnatore ufficiale della serie. 
Scoprii che le storie erano tratte da libri scritti da un autore allora per me sconosciuto: Robert E. Howard. 
E, ovviamente, lessi i libri e fu cosa buona e giusta. 

Benvenuti nell'era hyboriana di 
Conan il cimmero


Questo libro edito dalla Mondadori contiene tutti i romanzi e i racconti  scritti da Robert E. Howard su Conan il barbaro. 

Da "La spada della fenice

"Sappi, o principe, che tra gli anni in cui gli oceani inghiottirono Atlantide e le sue fulgide città, e l'epoca in cui s'imposero i figli di Aryas, ci fu un'età inaudita in cui regni meravigliosi si stendevano come mantelli azzurri sotto il firmamento. I loro nomi erano Nemedia, Ophir, Brytunia, Iperborea, Zamora dalle bellezze brune e le torri infestante dai ragni, Zingara con la potente cavalleria, Koth al confine con la terra di Shem, Stigia e le sue tombe guardate dalle ombre, Ircania dai cavalieri vestiti di ferro, seta e d'oro. Ma il regno più potente era Aquilonia, che dominava incontrastata sull'occidente ricco di sogni. 
Fu in questo mondo che si fece strada Conan il cimmero, uomo dai capelli neri e gli occhi torvi, la spada sempre in pugno: un ladro, un pedone, un assassino dalle gigantesche malinconia e dai giganteschi scoppi d'allegria. Il suo destino era di piegare i troni della terrasotto un piede alzato di sandali."
Le cronache nemediane

1
Sulle guglie avvolte nell'ombra e le torri preziose della città regnavano il buio e il silenzio spettrali che precedono l'alba. In un vicolo scuro, uno dei tanti in un vero e proprio labirinto di strade tortuose, quattro individui mascherati uscirono furtivamente da una porta tenuta aperta da una mano nera... 



sabato 16 novembre 2024

Arguzie di...


Leonard Cohen
A volte uno capisce da che parte stare semplicemente vedendo chi c'è dalla parte opposta. 


Luis Bunuel
L'età non ha davvero nessuna importanza, a meno che tu non sia un formaggio. 


Marcello Marchesi

Dio t'assista, senza l'apostrofo, è una bestemmia?

John Fante
Era un bel problema, degno della massima attenzione.
Lo risolsi spegnendo la luce e andando a letto.

Ennio Flaiano
Dev'esserci qualcuno che continua a spostare la soglia del ridicolo.

Alberto Arbasino
In Italia c'è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di brillante promessa a quella di solito stronzo. Soltanto a pochi fortunati l'età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro. 

lunedì 11 novembre 2024

Vent'anni

Vent'anni 
Mi ricordo di te, 
dei tuoi occhi, 
del tuo sorriso, 
dei tuoi ricci
e del tuo incedere,
puro. 
Mi ricordo di me, 
di quello che ero, 
dei miei sogni 
e di quell'energia
che mi spingeva
a rivoltare il mondo, 
senza se, 
senza ma. 
Mi ricordo del primo bacio
e del mio cuore che esplodeva
su quella spiaggia, 
immersa di voci. 
Di tanti giorni pieni del tuo nome, 
di quel muretto e di quell'angolo 
da cui apparivi, 
e il battito del mio cuore
sempre più veloce. 
Di tanti giorni disperati, 
con la mia anima che urlava
perché non c'eri, 
prigioniero
del bisogno di credere
in qualcosa di diverso. 
L'amore non sempre è 
una strada in discesa
ma, a volte, 
è una salita ardua, 
piena di brusche frenate. 
Ci vuole così poco
per innalzarti o sprofondare. 
E perdersi per tanto tempo
dietro un illusione
ti dà un indirizzo, 
una direzione, 
ti spinge a cambiare. 
Mi ricordo di te
e di me
in te,
del tempo perduto
e di quello ritrovato, 
della gioia 
e del dolore, 
dell'andare via
e dell'essere ripreso, 
della musica 
e del silenzio, 
dell'estasi
e dell'abbandono, 
di così tante emozioni
e altrettante catene. 
Se una donna
la vesti d'ideale
l'amore non è più amore, 
ma trappola.
Quando innaffi troppo la pianta 
con ció che vorresti,
non fai altro
che affogarla. 

E poi, capire, 
finalmente, 
che la nostra strada
non era insieme, 
perché, nel profondo, 
insieme, 
non lo eravamo mai stati. 
E, allora, 
solo allora, 
ho trovato 
quello che ho sempre cercato. 
In altri occhi, 
in un altro sorriso, 
nella comunione vera
con uno spirito affine, 
perché la vita insegna
che nella sconfitta
si può celare 
una grande vittoria.

Mi ricordo di te, 
e di me, 
in te, 
e dei miei vent'anni
senza se, senza ma. 
08/24 

sabato 9 novembre 2024

I Bonelli

Passeggiando nei miei ricordi fumettistici non posso non citare Gian Luigi Bonelli e suo figlio Sergio, grandi scrittori di storie e grandi editori (Gian Luigi insieme alla moglie...).
La loro casa editrice, anche se con nomi diversi, mi ha accompagnato fin da piccolo e i loro personaggi sono stati parti importanti delle miei passioni fumettistiche (Ken Parker su tutti).
Ho iniziato con lo Zagor di Nolitta (lo pseudonimo di Sergio Bonelli) e Ferri, 
a casa c'erano anche i Tex  di Gian Luigi Bonelli e Galep comprati da mio padre e che successivamente comprai anch'io, e poi continuai cno la Storia del West di Gino D'Antonio, Mister no sempre di Sergio Bonelli, Ken Parker di Berardi e Milazzo, Nathan Never di Medda, Serra e Vigna, Dylan Dog di Sclavi, Magico Vento di Manfredi. 
Ho letto tanti fumetti della Sergio Bonelli Editore e ho apprezzato tanti soggettisti  e disegnatori che sono passati per quelle pagine. 

Di Gian Luigi Bonelli e il suo Tex oltre le storie con Mefisto tutto il periodo dal n 100 El morisco al n 154 Una campana per Lucero rimangono tra i miei preferiti. 


Copertina e disegni di Guglielmo Lettieri

Copertina e disegni di Galep

Copertina e disegni di Galep

Copertina Galep e disegni Giovanni Ticci

Copertina e disegni di Galep

Copertina Galep disegni Erio Nicolò 

Copertina Galep disegni Guglielmo Lettieri

Di Sergio Bonelli
il suo Zagor
con i numeri dal nr. 55 Zagor racconta al n. 138 L'orrenda magia su tutti

Copertina e disegni di Gallieno Ferri

 Copertina e disegni di Gallieno Ferri


e Mister No
i primi 50 numeri 

copertina Gallieno Ferri
disegni Roberto Diso

martedì 5 novembre 2024

cose strane: fari nella notte

Questo post avrebbe potuto avere altri titoli: la scelta, in viaggio per un amico, contromano, destino o fato.
E tutti avrebbero avuto un senso. 
Era l'estate del novantatre ed eravamo in viaggio in macchina per la Spagna, io con altri 2 amici, Maria e Marcello.
Era una sorta di saluto che dovevamo ad un nostro caro amico, Valter, morto pochi mesi prima in un incidente in macchina.
Maria, che guidava l'auto, era stata la sua ultima storia e noi stando insieme volevamo dare forza a lei e a noi.
Viaggiavamo in una strada statale in Spagna era sera tardi ed eravamo un po' stanchi.
Ad un certo punto forse perché pensavamo di aver sbagliato strada, ovviamente in quegli anni ci si muoveva solo guardando la cartina stradale, ci fermammo in uno slargo per controllare. 
Dopo aver avuto conferma dell'errore riprendemmo il percorso tornando indietro sulla seconda corsia di quella strada.
Non era una seconda corsia, ma bensì una strada a senso unico con una doppia corsia. Facemmo forse una ventina di metri senza rendercene conto finché dall'altra parte passo una macchina suonando all'impazzata (probabilmente le parolacce si saranno sprecate) e in quel momento capimmo.
Eravamo contromano. 
Io ero seduto davanti, al posto accanto al guidatore. 
E in quel frangente vedemmo arrivare un  auto che velocemente veniva verso di noi... 
Si dice che quando vedi la morte in faccia rivedi scorrere in un attimo la tua vita. 
Per me non è stato così. 
C'era solo una sorta di rallentamento del tempo, forse un unico pensiero "È finita". 
Vedevo i fari che si avvicinavano sempre di più, sempre di più, in macchina ricordo solo silenzio, Maria aveva quasi fermato l'auto e poi... all'ultimo istante la macchina che ci veniva incontro devió sulla destra e ci schivó continuando la sua corsa. 
Maria fece velocemente una conversione a u e ritornammo sulla corsia giusta fermandoci poi su uno spiazzo. 
Siamo scesi, riprendendo a respirare. 
Bastava così poco. La vita è così, un errore per distrazione, per stanchezza e tutto cambia, sia per noi che per chi era nella macchina che ci veniva incontro. 
Maria ci disse che in quel momento pensó che era meglio rimanere fermi senza deviare l'auto perché se anche l'altro deviava ci saremmo scontrati. Una scommessa vinta, una scelta finita bene. 
Il caso ha fatto sì che non passasse contemporaneamente un'altra macchina sulla corsia accanto, che il guidatore dell'auto che ci veniva incontro girasse in tempo, che la curva da cui venne la macchina era ancora distante abbastanza perche ci potesse vedere per poter reagire, che quella precedente ci avesse avvertito, che Maria decidesse la mossa giusta. Tante variabili, tante possibilità. 
Bastava poco, una piccola variazione e il nostro destino sarebbe cambiato. 
Io pochi mesi dopo non avrei iniziato una storia con quella che sarebbe diventata la donna della mia vita e mio figlio non sarebbe nato. 
Così è la vita. Se fossi credente potrei pensare che Valter ci abbia protetto da lassù, ma non sono credente. 
Il caso ci ha portato in quella situazione e il caso ce ne ha fatto uscire illesi. 
Sicuramente con una consapevolezza maggiore, sapendo che in fondo in un attimo tutto può cambiare e perciò è importante cogliere l'attimo, vivere pienamente la vita. 
Prima di quella volta io già conoscevo la morte che aveva segnato la mia vita: quella dei miei, quella di Valter. 
Se quella dei miei era dovuta da quella terribile malattia che è il cancro, quella di Valter era legata al caso e anche a dei misteri, con delle analogie con il nostro viaggio in contromano. 
Era venuto un nostro amico tedesco Kam a Roma, e Valter lo ospitava a casa sua. 
Quella sera erano usciti insieme e rientrati sul tardi. Io non ricordo perché non ero andato con loro, Maria era andata a trovare i suoi al nord.
Rientrati a casa ognuno era andato nella sua stanza a dormire... e qui inizia il mistero : Valter in piena notte si alza, esce, prende la macchina e va all'appuntamento con la morte. In una strada di Roma mentre lui la percorreva, da una traversa gli arriva addosso un auto guidata da una ragazza. 
Lui sbatte la testa e muore. 
Forse correvano tutti e due, chissà. 
La realtà è che a 30 anni muore. 
Vai a sapere perché è uscito, vai a sapere se correva, vai a sapere se ci sono colpe della ragazza, chi lo sa? 
Così è la vita. Valter non ha avuto possibilità, noi in quella strada della Spagna si. 
E quella storia un insegnamento me l'ha dato: vedere la morte in faccia ti cambia le prospettive, ti aiuta a non dare troppo valore alle quisquilie, alle pinzillacchere come diceva Totò. 
La vita è una cosa troppo seria per perdere tempo in sciocchezze. 
Cose strane accadono sotto questi cieli, 
si può cadere nel buio, si può vedere la luce, e due fari che ti vengono incontro a tutta velocità te lo fanno capire. 
La vita, come si dice a Roma, è un pizzico, 
per quanto possibile, bisogna godersela. 



venerdì 1 novembre 2024

Razza di idioti: Sangue

Sangue (Razza di idioti!) 
Sangue, 
sangue ovunque, 
imbratta gli occhi
urla attenzione. 
Barbari tempi
dove vittime divengono carnefici, 
dove l'unica strada
è il tallone di ferro
L'uomo nuovo non è mai nato
intrappolato dal selvaggio con la clava. 
Razza di idioti! 
Viviamo in un paradiso
trasformato in inferno
da bambini con il potere di un dio
e con l'inconscienza di un folle. 
In equilibrio sull'abisso
non vogliamo vedere
il filo che si spezza
e che nessuno è vincitore
sulle macerie
di un pianeta morente. 

Sangue, 
sangue ovunque. 
Sui giusti e sugli ingiusti, 
sui pii e sui blafemi, 
sui consapevoli e sugli indifferenti, 
su ogni piccolo rivo di bellezza
o su ogni malevole rifiuto. 
Razza di idioti! 
Intrappolati nell'oblio
ci rifiutiamo di imparare, 
per un dio o per il potere
la storia oscura ritorna, 
con roboanti rumori
e spade sempre più affilate
Il sonno della ragione
continua a generare mostri 
mentre Thanatos si bea
della nostra stupidità. 

Sangue, 
sangue ovunque. 
Barbari tempi
dove i figli uccidono i padri
e i padri mandano a morire i figli, 
dove il fuoco distrugge tutto, 
e l'arte viene deturpata, violentata
mentre i ricordi ed il futuro
si colorano di rosso. 
Violenza chiama vendetta
e incubo chiama incubo
in questa sterile terra, 
piena di granitiche certezze
e vuota di poesia. 
Diogene che cerca l'uomo
l'ha finalmente trovato:
ha le mani insanguinate
e cammina tra caos e indifferenza
mentre intorno a lui
il mondo brucia. 
Il suo nome è Caino. 


10/24

mercoledì 30 ottobre 2024

Sulle tracce degli Indiani d'America

La storia degli Indiani d'america è una storia di sopraffazione, lo sterminio di un popolo e la distruzione di una civiltà.
Ho cominciato a conoscere la loro storia attraverso i fumetti (Ken Parker tra questi è stato una rivelazione) per poi avvicinarmi a vari testi che ne descrivevano l'epopea.
Un cammino per conoscere sia la grandezza di guerrieri, capi indiani che sono entrati nel mito come Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Cochise, Nuvola Rossa, Geronimo e sia luoghi come Little bighorn, Sand creek, Il fiume Wichita ecc. 

Questi sono alcuni dei libri che ho letto e apprezzato.

Seppellite il mio cuore a Wounded Knee
di Dee Brown


"Dove sono oggi i Pequot? Dove sono i Narragansett, i Mohicani, i Pokanoket e molte altre tribù del nostro popolo, un tempo potenti? Essi sono scomparsi a causa della cupidigia e dell'oppressione dell'Uomo Bianco, come neve al sole d'estate. Ci lasceremo distruggere a nostra volta senza lottare, rinunceremo alle nostre case, al nostro paese assegnato in eredità dal Grande Spirito, alle tombe dei nostri morti e ogni cosa che ci è cara e sacra? 
Sono certo che griderete con me: 
«Mai! Mai!» 
Tecumseh degli Shawnee

La cosa comincio con Cristoforo Colombo che diede al popolo il nome di Indios
Quegli europei, gli uomini bianchi, parlavano diversi dialetti, e alcuni pronunciavano la parola Indien, o Indianer, o Indian. Peaux-rouges o Pellerossa venne più tardi.... 



Storia degli Indiani d'america 
di Siegfried Augustin

Un lungo viaggio attraverso quattro secoli di storia. 


Alce Nero parla
di John Neihard
 
Vita di uno stregone dei Sioux Oglala

Amico, ti racconterò la storia della mia vita, come tu desideri; e se fosse soltanto la storia della mia vita credo che non la racconterei, perché che cos'è un uomo per dare importanza ai suoi inverni anche quando sono già così numerosi da fargli piegare il capo come una pesante nevicata? Tanti altri uomini hanno vissuto e vivranno la stessa storia, per diventare erba sui colli. 
È la storia di tutta la vita che è santa e buona da raccontare, e di noi bipedi che la conviviamo con i quadrupedi e gli alati dell'aria e tutte le cose verdi; perché sono tutti figli di una stessa madre e il loro padre è un unico spirito.... 


Gli spiriti non dimenticano 
di Vittorio Zucconi


Cavallo Pazzo è tornato. 
Il suo spirito è qui, oggi, tra noi. 
Colui che arretra (1995)

La voce del vecchio Oglala Sioux mi disse: «Benvenuto nella terra dei Lakota», ma i suoi occhi avevano paura e chiedevano: «Che cosa vuoi da noi, straniero?». 
... Sto facendo una ricerca su Cavallo Pazzo, vorrei scrivere la storia della sua vita, del mistero spirituale che lo circonda e dell'ultima resistenza dei Sioux che lui guidó contro i bianchi... 

e nei fumetti
Storia del West
di Gino D'Antonio

Ken Parker
di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo


Magico Vento
di Gianfranco Manfredi

 
 


e poi finiamo in musica con
Fabrizio De André
Fiume Sand Creek


 

mercoledì 23 ottobre 2024

Tra Pagliuzze, Sabbie e Altalene

 
Pagliuzze d'oro
Squarci di scomode verità 
si insinuano
in questi tempi ingannatori. 
Il setaccio fa cadere la sabbia
e lascia pagliuzze d'oro. 
Abbaglianti
come un lampo
fanno capolino
le risposte
ai tanti perché, 
e senza saperlo, 
in un imbrunire dorato, 
sai. 
07/24


Sabbie mobili
Da troppo tempo 
arrampicato 
allo specchio, 
scivolo giù,
non posso fermarmi, 
non ho più appigli, 
non ho scuse,
i fallimenti chiamano
e la forza di non sentirli
svanisce. 
A volte basta così poco 
per lasciarsi andare, 
per seguire le orme 
del mio Martin Eden
e smetter di lottare. 
Ma le sabbie mobili
delle mie piccolezze, 
si, mi fanno affondare, 
ma fino a un certo punto. 
E quel preciso punto
è dove l'essenza
dei miei perché 
dà un senso
di eternità 
al mio domani. 
07/24
 

L'altalena
E l'altalena 
va su e va giù, 
senza fermarsi. 
È un continuo palleggio
tra dolori e sorrisi, 
né vincitori né vinti, 
avanti e indietro
in un eterno balletto,
combattuti da un basta e un ancora
che logora e sfianca. 
Dipingere il futuro
su un altalena volante
è solo caos
e gli schizzi dei miei colori
esplodono sulla tela, 
la straziano, 
la fecondano, 
di eros e di thanatos
s'imbeve, 
mentre intorno a me
la furia o i silenzi 
dirgono l'orchestra
Ma l'altalena
va giù, 
va su, 
senza fermarsi. 
07/24

lunedì 21 ottobre 2024

Parole di Cantautori

Pierangelo Bertoli  
A muso duro
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. 

Lucio Dalla
Com'è profondo il mare
E' chiaro che il pensiero dà fastidio 
anche se chi pensa
è muto come un pesce... 
... Il pensiero come l'oceano
non lo puoi bloccare
non lo puoi recintare. 

Pino Daniele
Quando
Siamo angeli che cercano un sorriso.
 

Fabrizio De André 
Bocca di rosa
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio. 
Si sa che la gente dà buoni consigli 
se non può più dare cattivo esempio. 

Vasco Rossi 
Sally
Perchè la vita è un brivido che vola via. 
È tutto un equilibrio sopra la follia. 


Francesco Guccini
L'avvelenata
Se avessi previsto tutto questo dati causa e pretesto, forse farei lo stesso. 
Mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi son nato fesso. 
E quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare. 
Ho tante cose ancora da raccontare 
per chi vuole ascoltare 
e a culo tutto il resto. 

venerdì 18 ottobre 2024

Soprannomi e diminutivi a Roma

A Roma si usava (e penso si usi tuttora) dare un soprannome per qualsiasi ragione. 
Ho conosciuto diverse persone che per un certo periodo sono state soprannominate nel modo seguente:
da mio padre che chiamavano 
Er campana 
perche non sentiva da un orecchio, 
o anche Modugno 
perché assomigliava al cantante, 
o uno zio chiamato 
Er Pantera 
perché faceva il pugile ed era scuro di carnagione, 
e poi un bambino chiamato Fontanaditrevi 
perché piangeva spesso, 
e ai tempi del liceo
Barbadirame 
ovviamente per la barba rossa, 
Mortimer 
perché aveva una figura diciamo alquanto macabra,
Er cariato 
immagino per qualche problema con i denti, 
Snoopy 
perché era una ragazza piccola e carina, 
Unto 
l'origine, da quello che so, è perché qualcuno toccandolo disse che sembrava unto,
Er puzzola
Beh, sicuramente non era particolarmente pulito. 
Gulliver 
perché era altissimo,
Geometria
perché aveva una faccia squadrata. 
E al di fuori del liceo
Uccello o Bird 
non lo so, forse perché sembrava inafferrabile, pronto da un momento all'altro a spiccare il volo,
Spillo 
perché secco e longilineo, 
Er Secco o Ciccio ovviamente dato ad uno grasso. 
Er Biondo o Er Roscio o 'a Riccia per i capelli. 
Er mitraglia perché parlava tanto. 

La fantasia nel dare soprannomi a noi romani non manca, e poi c'è sempre 
ah coso! 
che viene utilizzano quando della persona non ci ricordiamo il nome. 
E poi ci sono i diminutivi che colpiscono ovunque: Francesco che diventa Cecco, Checco o Chicco, Lella che può essere utilizzato per molti nomi femminili, Giovanni che diventa Nino o Nanni, mia mamma Agata che mia nonna chiamava Achetina, Luigi che diventa Gino e così via.
Senza parlare delle troncature dei nomi: 
Paolo che diventa , Giorgio che diventa Gió, Francesco Frà ecc.
Si dice che la lingua è viva. Quella dei romani a volte può esserlo ancor di più. 

sabato 12 ottobre 2024

Anima nuda

         Lucio Fontana Concetto Spaziale


Anima nuda
Nello specchio
Il volto di mio padre
mi giudica
e mi condanna, 
con parole di fuoco. 
Per l'ennesima volta
le sue frasi assassine
mi risuonano dentro, 
"Perchè io? 
Perchè non tu, 
che non vali niente?" 
E il vortice m'assale
e m'aggrappo ai bordi
delle mie corazze
che danno forza, 
ma sono prigioni. 
Dov'è la pace? 
Io so
che il suo corpo martoriato
chiedeva solo salvezza, 
ma l'amore non mente, 
c'è o non c'è. 
E quando la morte bussa
l'anima si denuda, 
e quel che rimane
sei tu. 
Senza fronzoli,
senza fingimenti. 
E ora, 
che il volto nello specchio
assomiglia sempre più al suo, 
vedo i suoi limiti
ed i miei, 
sapendo che le parole 
che dovevano essere dette
non potranno piu esser pronunciate. 
E mentre accarezzo il mio viso
accarezzo, 
con affetto, 
anche il suo. 
07/24

mercoledì 9 ottobre 2024

Farmer e il fiume della vita

Philip J. Farmer è uno dei grandi della fantascienza e il suo ciclo del mondo del fiume mi è rimasto nel cuore. 
Una delle idee più straordinarie della fantascenza: far resuscitare tutti gli esseri umani in un mondo gigantesco sulle rive di un fiume interminabile e avere così la possibilità di scegliere qualsiasi personaggio storico e farlo divenire protagonista dei vari romanzi per poter svelare il mistero che si nasconde dietro al mondo del fiume .
L'esploratore Richard Barton, Mark Twain, Alice Hargreaves (ispiratrice di Alice del Paese delle meraviglie di Caroll), Hermann Goring, Giovanni Senza Terra, Cyrano, Jack London, Tom Mix e tanti altri si susseguono in questa serie di 5 romanzi (più alcuni racconti). 
È un bel viaggio quello che ho intrapreso con Farmer lungo il suo mondo del fiume, un viaggio che consiglio a chi non l'ha ancora letto. 
 


Il Fiume della vita
Alle sorgenti del fiume
Il grande disegno
Il labirinto magico
Gli dei del Fiume




Il primo è uscito di nuovo nella collana Urania Collezione con la traduzione di Gabriele Tamburini
 
 
Incipit

La moglie lo aveva stretto fra le braccia, come per tenere la morte lontana da lui. 
Lui aveva esclamato: «Mio Dio, muoio!». 
Si era aperta la porta e lui aveva visto, fuori, un dromedario nero gigantesco, aveva udito tintinnare i sonagli dei finimenti sfiorati dal vento caldo del deserto. Poi una enorme faccia nera sotto un gran turbante nero era apparsa nel riquadro. L'eunuco nero era entrato nella stanza come una nuvola, con una scimitarra smisurata in pugno. Il Distruttore dei piaceri, il Dissociatore. La morte era giunta. 
Buio. Nulla. Il suo cuore aveva ceduto per sempre, ma lui non se ne accorse. 
Nulla. 
E poi apri gli occhi. Il cuore gli batteva vigorosamente. Si sentiva forte, fortissimo! I dolori della gotta ai piedi, l'atroce mal di fegato, le fitte al cuore: spariti, completamente. 
C'era un tale silenzio che udiva il suo stesso sangue circolargli in testa. Era da solo in un mondo senza suono.
Nella forte luce diffusa, vedeva. Quelle cose sopra, accanto e sotto di lui, che cos'erano? Dove si trovava? 


venerdì 4 ottobre 2024

I miei fantasmi


I miei fantasmi
Bussano, 
a volte, 
nei pensieri, 
nel respiro, 
nei battiti. 
Hanno diritto di parola
i miei fantasmi, 
tentano di dettarmi i tempi
accendono i miei rimorsi. 
Non ho colpe da pagare
solo parole non dette, 
come se avessimo
tempi infiniti. 
Eppure bussano, 
perchè i ricordi bruciano, 
il dolore riaffiora,
le ferite gridano ancora, 
e tutto, 
per un eterno attimo, 
torna presente. 
Si dice
che ciò che non uccide
fortifica, 
no, 
ciò che non ti uccide
ti trasforma, 
cambia la tua strada, 
la rinomina
e dà 
al tuo futuro
nuove regole. 
E i miei fantasmi
sono lì, 
compagni silenti
di una vita deviata, 
direttori d'orchestra
pronti a dare il la
al tuo canto
che rinasce. 
07/24