Era l'ultimo periodo dell'editoriale Corno e apparve su Capitan America la nuova formazione degli X-men scritti da Chris Claremont. Era qualcosa di diverso dai soliti gruppi di super eroi e devo ammettere che ne rimasi colpito.
Poi la Corno chiuse e passarono degli anni prima che mi ricapitasse di leggere nuove storie su di loro.
L'avvento della Star Comics diede nuova linfa alla Marvel in Italia e io mi riavvicinai ai supereroi e soprattutto agli x men.
Le trame di Claremont erano innovative e soprattutto quando arrivò Byrne ai disegni le avventure degli x men spiccarono il volo.
I personaggi creati da Claremont uscivano dalle pagine con una forza e una caratterizzazione che mi conquistarono.
Tutti gli anni in cui Claremont ha scritto gli X men sono stati esemplari, fra tutte le storie spiccano "la saga di Fenice Nera",
'Giorni di un futuro passato", "Massacro Mutante", "la caduta dei mutanti", "Inferno", "Vitamorte", "Australia", "i cavalieri di Madripur".
La capacità di Claremont di dare spessore ai suoi personaggi e di farti appassionare alle sue trame e sottotrame che duravano degli anni ha creato con gli X men e con i suoi derivati (I nuovi mutanti, Excalibur) un unica lunga storia interrotta solamente dal suo abbandono della Marvel per dissidi con l'editor di allora.
Ho amato su tutti Tempesta e Wolverine
ma anche Magik, Rogue e Rachel Summers.
Che bel viaggio quello con gli X-men di Claremont e con tanti disegnatori passati sulle sue pagine dopo Byrne: fra i tanti per me spiccano le tavole di John Romita Jr., Bill Sienkiewicz, Barry Winsdor Smith, Jim Lee e Frank Miller sulla prima miniserie di Wolverine.