lunedì 10 gennaio 2011

Può darsi

Il mio viaggio inizia qui con una splendida poesia di Nazim Hikmet

Può darsi

Può darsi che io
non arrivi
a un certo giorno,
può darsi
che penzolando a un capo del ponte
lascerò cadere la mia ombra sull'asfalto...
E può darsi
che, anche dopo
quel certo giorno,
io sia ancora In vita
irsuto di bianco pelo...
Se sarò vivo
dopo quel certo giorno,
appoggiandomi ai muri
per la periferia della città
suonerò il violino e canterò una canzone
ai vecchi, intorno a me,
che, come me, saranno
sopravvissuti all'ultima battaglia.
E dovunque volgerò l'occhio,
tutto sarà allegro, splendido,
e la sera stupenda,
e ascolterò il passo di gente nuova
che intona nuove canzoni.

2 commenti:

  1. poesia molto evocativa, chemako delle stelle....

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  2. Questa poesia di Hikmet mi ha ronzato nella testa da trent'anni almeno e in questo viaggio è per me un ottimo apripista.

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