lunedì 30 giugno 2025

Armonia celeste

Armonia celeste
Aria salmastra, 
nelle nari, 
nei pori. 
Piedi nudi
sul bagnasciuga, 
onde che accarezzano,
solleticando. 
Alzi gli occhi al cielo, 
volo di gabbiani
li fecondano, 
disegni nascosti nelle nuvole
ti sorridono. 
Odi suoni
d'armonia celeste
mentre, 
nell'agognato abbandono, 
il cuore si dilata.
P. C. 12/24

mercoledì 25 giugno 2025

Ricordi da bambino: la tombola romana.

Chissà perché con questo giugno romano così caldo mi viene in mente il natale?
Eravamo piccoli e il momento dei giochi natalizi e soprattutto della tombola era un momento importante in famiglia.
Ricordo la tombola a casa di mia nonna
e le risate fra tutti i parenti attorno alla tavola. 
E i numeri estratti dal sacco. 
Ma molti non erano solo numeri ma erano sostituiti da una parola che li rappresentava.
Da mia nonna, romana doc, c'era tra i numeri che mi ricordo:
1 Pitillo (il più piccolo) o Pippetto o il più grosso
5 La mano
6 La Befana
8 Occhiali
11 I zeppetti
12 La dozzina
13 La fortuna 
17 La disgrazzia
19 L'imbriacone (o Oliviero che era uno zio che presumo con questo vizietto)
22 Le carozzelle
23 Bucio de' culo
24 La vigilia
25 Natale
26 Santo Stefano
33 L'anni de Cristo
40 La gallina canta
44 Gatti in fila per 6 col resto di 2 ( per noi bambini dalla canzone dello zecchino d'oro) 
46 I sordi
47 Morto che parla
66 le zitelle
77 Le gambe delle vecchie
88 Occhialoni
89 La vecchia
90 La paura

Ovviamente si segnavano i numeri usciti sulle cartelle necessariamente con le bucce dei mandarini.

E a capodanno a mezzanotte spaghetti non lenticchie e più ne mangiavi e più  soldi avresti ricevuto il nuovo anno.

Ricordi da bambino... 

venerdì 20 giugno 2025

Il leone e lo sciacallo

Il leone e lo sciacallo
Menzogna e verità 
s'intrecciano, 
si chiamano, 
hanno potere, 
ti nominano. 
Menzogne, 
le tue, 
quelle che ti sei raccontato, 
oppure quelle degli altri,
quelle che ti hanno distrutto
e ti hanno creato. 
Nascoste dove per te
era impossibile vedere, 
nelle parole e nelle azioni di un amico
o di chi ti dovrebbe amare, 
false come Giuda
e ricolme di miele. 
Menzogne che, 
come un sasso lanciato in acqua, 
creano cerchi
e si allargano, 
distruggendo tutto quello 
in cui hai creduto. 
Menzogne che svelano verità, 
uno schiaffo violento che ti risveglia
e spazza via le Illusioni, 
togliendo le maschere al reale. 
In mezzo alla tempesta
i cuori si denudano, 
il leone si palesa, 
lo sciacallo fugge. 
E la verità rimbomba. 
Verità che dà dolore, 
che sa di sconfitta, 
che ti lancia in un nuovo mondo
da scoprire, 
da capire. 
Verità che ti insegna la strada
e dà luce, 
è il tuo maestro, 
è il tuo giudice, 
è il seme
da cui germoglia
la tua nuova identità. 

Menzogne, verità 
s'intrecciano, 
si chiamano,
ti chiamano, 
ti tolgono la pelle
e la rinnovano. 
Dicendoti, 
finalmente, 
chi sei. 
P. C. 11/24

sabato 14 giugno 2025

Parole di Vincent

 
Vincent Van Gogh

Prima sogno I miei dipinti, poi dipingo I miei sogni. 

Non è tanto il linguaggio del pittore che si deve sentire, quanto quello della natura. 

Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla anche domani. Ma se domani scoprono in me dei valori, vuol dire che li posseggo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba. 

Non aspiro a diventare qualcuno di straordinario mi basta di essere ordinario nel senso che il mio lavoro sia ragionevolmente buono, che abbia il diritto di esistere e che possa servire a uno scopo. 

Non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto uno schizzo venuto male. 

I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra. 

martedì 10 giugno 2025

Lo sguardo fanciullo


Lo sguardo fanciullo
Prima che cali l'ultima notte
e i tuoi passi svaniranno, 
ci sono nodi da sciogliere 
strappi da rammendare,
cassetti da riordinare. 
Ripulire il cammino
per recuperare 
le tessere perdute
del tuo puzzle
togliere la polvere 
che si è accumulata
per poter rivedere l'essenza.
Appianare le onde anomale
e accantonare le parole
per abbracciare il silenzio 
e fartene dono. 
Ritrovare lo sguardo fanciullo
che sani le ferite, 
ti liberi dal male 
e scopra la nudità del re. 
E prima che cali l'ultima notte
ascoltare la tua risata, 
che davanti all'inesorabile falce, 
risuonerà.
P. C. 11/24

domenica 8 giugno 2025

Pizzichi di zen

Ci sono dei libri che fanno parte di un piccolo bagaglio che mi ha accompagnato in un periodo della mia giovinezza e che sono stati adottati da tanti della mia generazione. 
Sono libri che parlano di crescita spirituale e di una via alla conoscenza di sé. 


101 storie zen

 
1 Una tazza di té

Nan-In Un maestro giapponese dell'era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo zen. 
Nun-in versó il tè. Colmó la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare. 
Il professore guardó traboccare Il té, poi non riuscì più a trattenersi. "È ricolma. Non c'è n'entra più!". "Come questa tazza," disse Nan-in "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuotila tua tazza?" 


Lo zen e il tiro dell'arco
 
 
Dall'introduzione
 
L'Uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa. 
Dobbiamo ridiventare " come bambini" attraverso lunghi anni di esercizio nell'arte di dimenticare se stessi. 
Quando questo è raggiunto, l'uomo pensa  eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo; pensa come le onde che corrono sul mare; pensa come le stelle che illuminano il cielo notturno; come le foglie verdi che germoglianosotto la brezza primaverile. Infatti è lui stesso la pioggia, il mare, le stelle, il verde. 
Quando l'uomo ha raggiunto questo grado di sviluppo "spirituale" è un maestro Zen della vita. 


mercoledì 4 giugno 2025

quando il fumetto è arte: Toppi

Sergio Toppi
Milano 11/10/1932
Milano 21/08/2012
Fumettista e illustratore italiano

"Non si crea nulla dal nulla. Per esempio non è detto che una storia del medioevo deve essere pignola, uno deve arrivare a crearsi un suo medioevo, completamente inventato, ma credibile. Vestiti, armature, architetture è importante conoscerle per rielaborarle. Ora, a questo si arriva solo guardandosi molto intorno. Uno può fare anche una commistione di generi, però prima bisogna aver capito bene le cose."