giovedì 19 settembre 2024

Cantami o Diva

L'Iliade e l'Odissea

"Cantami o Diva del pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei."
L'inizio dell'Iliade (tradotto da Vincenzo Monti) è una della frasi (insieme a Ei fu siccome immobile di Manzoni) che mi sono sempre rimaste impresse nella memoria fin dalle medie.
In quegli anni in tv c'era l'Odissea che mi appassionava e ricordo l'Ulisse interpretato da Bekim Fehmiu, la Penelope di Irene Papas e soprattutto Polifemo, il Ciclope che mi incuteva timore e ricordo anche la voce strusciante di Ungaretti che introduceva le puntate.
Poi anni dopo mi avvicinai ai libri e li il viaggio si fece illuminante.
C'è tutto in quei libri.
La grandezza e la miseria dell'uomo, gli eroismi e le furbizie, la guerra e il viaggio, 
l'amore e l'odio, la vita e la morte e su tutto la poesia di Omero che affascina e rapisce.
Si viaggia con Ulisse e si lotta con Achille ed Ettore incontrando uomini, donne e Dei
e quando chiudi i libri, dentro di te rimane la meraviglia e la potenza di due capolavori della letteratura. 
Ci sono libri che per chi ama la letteratura è un obbligo leggere: l'Iliade e l'Odissea sono tra questi. 

Io li ho riletti in queste edizioni curate e tradotte da Maria Grazia Ciani


 
L'ira canta, o dea, l'ira di Achille figlio di Peleo, l'ira funesta che ha inflitto agli Achei infiniti dolori, che tante anime forti ha gettato nell'Ade, tanti corpi di eroi ha dato in pasto ai cani e agli uccelli.
Si compiva il piano di Zeus dal giorno in cui la contesa divise fra loro Agamennone, signore di popoli, e il divino Achille. 
Chi mai, fra gli dei, li provocó alla contesa? 
 

 
 
L'Uomo, cantami, dea, l'eroe del lungo viaggio, colui che errò per tanto tempo dopo che distrusse la città sacra di Ilio. 
Vide molti paesi, conobbe molti uomini, soffrì molti dolori, nell'animo, sul mare, lottando per salvare la vita a sé, il ritorno ai suoi compagni. Desiderava salvarli, e non riuscì, per la loro follia morirono, gli stolti, che divorarono i buoi sacri del Sole: e Iperione li privò del ritorno. 
Di questi eventi narraci qualcosa, dea, figlia di Zeus. 






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