lunedì 15 dicembre 2025

Parole di Rodari

Gianni Rodari

 


Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra. 

Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? 

Nel paese della bugia la verità è una malattia.

Gli errori sono necessari, utili come il pane, e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa

giovedì 11 dicembre 2025

Turbolenze

L'ultimo giudice
I granelli di sabbia scivolano giù 
scandendo l'inevitabile. 
Il tempo dona consapevolezza
mentre schegge di te
volano via. 
Dimenticanze e utopie, 
meraviglie e inferni, 
si accumulano in questa fragile clessidra
e le tue nobiltà e le tue miserie
le danno voce. 
A volte pare che il suo vetro si spacchi
per quanto è delicato, 
ma le turbolenze lo temprano, 
le gioie lo sublimano, 
segnandolo. 
E per ogni piccolo granello che scende, 
per ogni piccola scheggia che vola via,
il tempo è il giudice finale. 

La lava
Ci sono momenti
in cui la lava
invade ogni spazio
entrando in luoghi
che non pensavi di avere.
Si crea nuove strade
Infuocate e dolenti,
e intorno a te
senti odore d'incendio.
Il marchio rosso 
indica una via
dove vorresti eruttare
e lanciare lontano la rabbia
di questi tempi incatenati.
Ma la lava fluisce, 
sai che non sei tu,
è solo una trappola 
da cui non puoi fuggire
e cerchi la pace
ma non riesci a vederla.
Attendi solo la pioggia
che spenga il furore,
agogni il silenzio
che fa da paciere. 
Seguire le giravolte 
di questo mutevole narciso
mi graffia l'anima
e rende questo mio cammino
sdruccevole. 
E la lava si agita, 
ribolle, 
cambia il presente, 
scolorisce il passato
e, nel fuoco
rimodella il futuro.

Il veliero
Perdersi nelle bugie
che ti apparecchi, 
chiudere gli occhi 
davanti all'ovvio
mentre i rintocchi
annunciano
il diluvio. 
Errori s'accumulano
in questo stanco viaggio
vagabondando
tra stasi e ignoto, 
e il silenzio
non sempre
è la degna risposta. 
Senti nell'aria
odore di tempesta
dove non c'è riparo, 
non c'è salvezza, 
e i passi che dovresti fare
non riesci a farli,
prigioniero dei tuoi limiti, 
delle tue paure. 
Veliero senza nocchiero,
con lacere vele
e molteplici falle, 
accovacciato
in questo mare agitato, 
con il cuore che si rabbuia
in attesa
della tempesta

Trottole
Così stanco
d'innalzare lo scudo
contro l'ira funesta 
della donna dai troppi volti
intrappolata nel ciò che non c'è. 
Così stanco di disinnescare
trappole impossibili
da immaginare, 
zigzagando tra parole rumorose
e silenzi minatori. 
Ognuno vede quel che fa più comodo
in questi tempi immobili, 
graffi e turbolenze
hanno il sapore di mancanze, 
di perché non risolti, 
abbiamo perso il nostro centro
cercando nemici inesistenti. 
Povere trottole
in perenne movimento
dentro una gabbia dorata
piena di spifferi. 
Le distanze sono manna
quando respirare la stessa aria, 
per troppo tempo, 
toglie il respiro. 
Il ristagno non dà frutti
anche all'albero più perfetto, 
è venuto il tempo
di potare i rami secchi, 
innaffiare le affinità, 
toccare corde addormentate,
rinnovare pensieri
e liberarsi dai rancori
affinché germinino 
infiniti attimi fecondi. 

Fango
Fango che imbratta, 
avviluppando i pensieri. 
Vorresti limpida acqua
per liberare il tuo spirito
e scacciare lo sporco
che ti si attacca addosso
creando lacci che legano l'anima. 
Mondare per tornare all'essenza, 
ritrovare purezza
per liberarsi da parole
che spingono indietro. 
Uscir fuori da questa palude
infestata da insetti 
e da chi ti chiama nessuno
per sentirsi qualcuno. 
È lì il cammino,
dove la strada profuma di passione, 
dove innaffiando i tuoi tesori celati
il futuro fiorisce.

P. C. 12/24

domenica 7 dicembre 2025

Viaggi Vagabondi 6

Viaggi che hanno lasciato un segno nel mio cuore.

Pink Floyd
The dark side of the moon



William Shakespeare
Tutto il teatro



Salvatore Quasimodo
Ed è subito sera

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.



Sandro Botticelli
La Nascita di Venere


2001 Odissea nello spazio
di Stanley Kubrik

Conan il barbaro
di Roy Thomas e Barry W. Smith


Tv
L'altra domenica e Quelli della notte
di e con Renzo Arbore, Benigni e company


La Spagna





lunedì 1 dicembre 2025

Lucciole e Fenice


Dove sono le lucciole? 
I graffi tornano, 
ti segnano, 
ti fanno perdere il senso, 
svelano. 
In una bottiglia di vetro
si può solo soffocare, 
l'amore svanisce, 
la rabbia è padrona,
Il non sentirsi
diviene la norma, 
il non capirsi
diviene una scusa. 
Dove sono le lucciole
che accendono la notte?
Dove si nasconde
la linfa che rinforza?
Siamo vagabondi
in cerca di patria, 
naufraghi di ciò che eravamo, 
cercatori che non sanno più che cercare, 
prigionieri del non riconoscersi
mentre intorno il mondo si sfalda.
La montagna che scali
fa perdere pezzi,
scivola giù la dignità, 
l'orgoglio è caduto da tempo,
l'estro s'è nascosto,
dell'altro vedi solo limiti, 
e salire ha lasciato indietro il senso.
Dov'è la cima? 
È nascosta tra le nuvole
e gli appigli per raggiungerla
sembrano fatti di friabile cristallo. 
Quando i miasmi del fallimento
t'invadono i pori
è tempo di fermarsi, 
di rilupilire il tuo sguardo 
e attendere. 
Per riveder
le lucciole perdute,
per sentire
della consapevolezza
il richiamo. 
P. C. 11/24

Il canto della Fenice
Inseguendo sogni di libertà, 
curvo sotto il peso
della mia incapacità, 
mi agito, 
scalciando
come se non ci fosse domani. 
Rovi irti di spine
intralciano la via, 
e l'andare avanti
mi lacera. 
A che punto del viaggio sono? 
Troppe volte
pare non esserci via d'uscita
in questo labirinto interminabile. 
Momenti che danno respiro
seguiti da schiaffi nell'anima
con l'incapacità di fuggire
da parole che sono pietre. 
Eppure sai che è solo tua la colpa, 
sei tu che sei entrato nel labirinto, 
senza difese, 
senza salvagenti
a cui aggrapparti, 
perchè la vita è cosi
o impari a nuotare
o affoghi. 
E anche se ti senti 
come uno scorpione
che, accerchiato dal fuoco, 
punta l'aculeo su se stesso, 
sai che l'uscita dal labirinto c'è. 
Inseguendo il canto della Fenice.
P. C. 12/24

sabato 22 novembre 2025

Ah, l'amour!


Caravaggio
Amor vincit omnia


Ode all'amore
T'amo
come se nulla fosse impossibile, 
t'amo
come se il tempo non avesse fine, 
t'amo
come se io non ci fossi, 
t'amo
come violini che all'unisono vibrano, 
t'amo
come se fosse la prima volta, 
t'amo
come se fosse l'ultima volta, 
t'amo 
come se fosse già scritto, 
t'amo
come se amare fosse il mio respiro,
t'amo
come se tu ci fossi in eterno. 
P. C. 12/24


Parentesi d'amore
Quante volte ho bussato alla tua porta, 
titubante, nervoso, 
dubbioso, implorante, 
sconfitto, inadeguato
e non hai aperto. 
Per ogni bussare, 
per ogni no, 
il rimbombo nel cuore
mi era maestro,
edificava chi sono. 
Lentamente, 
ho smesso di bussare, 
perché era giusto cosi. 
E allora, 
solo allora, 
hai aperto la porta. 

E io, 
ho risalito le scale
e sono entrato. 
Ma l'amore non può essere pesato,
l'amore è comunione,
chi fugge non vince nulla. 
Una parentesi può farti
toccare il cielo, 
ma il tempo
disvela sempre la verità. 
E sei andata via
perché era giusto così. 
L'amore non è mai amore
se batte solo da una parte. 
L'amore si guarda negli occhi
e si riconosce, 
usa le stesse parole
e parla sempre 
con lo stesso linguaggio. 
P.C.12/24

Quanti amori
Ti ho chiamato, 
Non hai risposto. 
Dove sei?
In quali mondi stai camminando?
Ci sono amori che durano secoli 
racchiusi in un attimo, 
amori che non sembrano amore 
ma il tempo gli rende onore, 
amori che ti entrano nella pelle 
e che non riesci ad abbandonare, 
amori che sanno di sconfitta
ma girato l'angolo la vittoria è là, 
amori dolci come il canto dell'usignolo
o amari come una porta che si chiude, 
amori che ti cambiano lo sguardo 
donandoti nuova linfa, 
amori che ti rendono Dio
mentre con altri nuoti all'inferno, 
amori che sono un soffio
e amori che danno il senso
costruendo eredità e radici, 
amori che sembrano sogni, 
amori che lo sono, 
amori irruenti e splendenti come la gioventù 
e amori saggi come una quercia 
che allunga i suoi rami al cielo, 
amori che divengono catene, 
amori accarezzati dal vento della libertà, 
amori che ti scuotono l'anima
e d'immenso t'illuminano, 
amori che si trasformano
e toccano tutte le tue  corde
dando alla vita ritmo e suoni,
amori che sanno di salsedine,
di sudore e di sole. 
Ci sono amori sbam
e amori gulp,
ci sono amori di fuoco
e amori di lacrime,
ci sono amori nella tempesta
e amori nella quiete,
ci sono amori
senza ma e senza se. 
Quanti amori. 
Ti ho chiamato. 
Non hai risposto. 
Dove sei? 
In quale mondo stai camminando ora? 
Quale amore sei? 
P.C. 01/25

Ah, l'amour! 
Porto con me
il cuore che sorride, 
lo sguardo che scintilla, 
l'estasi dell'attesa, 
Il primo bacio, 
il gemito che esplode, 
il pianto che svela,
Il corpo che risponde, 
la parola che lenisce
e quella che accoglie, 
l'inatteso che sveglia, 
le risate spensierate, 
I segreti sussurrati, 
le albe e I tramonti, 
la mano nella mano, 
l'unione dei sensi, 
la danza dei corpi, 
l'io che si scioglie, 
il seme che cresce.

E nel fuggir del tempo
il divenire. 
Ah, l'amour! 
P.C. 03/2025

martedì 18 novembre 2025

Luna

kawasi Hasui
Luna d'inverno sulla pianura di Toyama


Luna
La luna s'ingarbuglia nei miei pensieri
e dolcemente
spazza via il velo
che li avvolge.
L'argento innonda i miei occhi
e chiama il mio cuore, 
gli ridà vigore, 
gli dona musica. 
Aprire la porta 
al qui, 
adesso,
è questa la risposta. 
P. C. 12/24

sabato 8 novembre 2025

Talenti sopiti

Talenti Sopiti
In quanti mondi ho navigato
e quanti mi hanno attraversato
lasciando semi
Quante scale ho salito
e da quante ne sono sceso, 
stremato? 
Quanti segni ho lasciato
e quanti mi hanno segnato? 
Ci sono periodi che temprano
e momenti che ti sciolgono, 
ci sono voci che ti ammaliano
e urla che ti annientano, 
ci sono occhi che ti illudono
e occhi che ti innondano. 
Di troppi te ti sei riempito, 
da troppi altri sei stato invaso. 
È venuto il tempo di mondare, 
è venuto il tempo
di ritrovare il tuo respiro, 
di risvegliare i tuoi talenti sopiti
e pizzicando le loro corde
trovarne dei nuovi.
P.C.12/24

giovedì 6 novembre 2025

Parole di Canzoni

Domenico Modugno 
Meraviglioso
testo di Riccardo Pazzaglia
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto, 
ti hanno inventato il mare. 
Tu dici non ho niente, 
ti sembra niente il sole, la vita, l'amore. 

Franco Battiato 
Centro di gravità permanente 
testo di Franco Battiato e Giusto Pio
Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idee
sulle cose, 
sulla gente.


Pierangelo Bertoli
A muso duro
Canterò le mie canzoni per la strada 
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada 
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

Bob Dylan
Blowin' the wind 
Quante strade deve percorrere un uomo
prima che tu possa definirlo un uomo? 
E quanti anni possono resistere gli uomini
prima che sia consentito loro 
di essere liberi? 
La risposta, amico mio, ascoltala nel vento. 

venerdì 31 ottobre 2025

L'uccello dalle ali azzurre


L'uccello dalle ali azzurre
Ali azzurre sbattono
cercando l'uscita. 
Piume svolazzano
in questa stanza chiusa. 
Come sei entrato qui, 
povero uccello intrappolato? 
Che sogno inseguivi
per infilarti in questo spazio angusto? 
Dov'è il vento con le sue carezze? 
Dove sono finite le correnti 
che ti fanno librare nell'immenso? 
Dov'è nascosta la libertà che agogni? 
Salti da una parte all'altra 
per trovare la fuga, 
ma non riesci a vederla, 
canti le tue canzoni
sperando di ritrovare le nuvole, 
e continui a sbattere le ali, 
sbatti sempre di più le ali,
sbatti incessantemente le ali. 
Com'è triste questo suono. 
M'intrappola l'animo, 
Mi strugge il pensiero. 
E questo sbatter d'ali
mi racconta chi sei,
mi racconta chi sono.

P. C. 12/24

giovedì 23 ottobre 2025

Baraonda

Igor Kandiskij 
Giallo, rosso, blu


Baraonda
C'è un momento, 
in cui sei sull'abisso
e immagini la tua ombra
che cade sull'asfalto

C'è un momento, 
in cui vorresti solo
che la mente si spegnesse. 
Troppo dolore la riempie
e l'ossessione la divora. 

C'è un momento, 
In cui dopo aver ascoltato 
3 volte il canto del gallo
sai chi ti ha tradito
e comprendi 
che solo il tuo bisogno di credere 
non ti lasciava vedere. 

C'è un momento, 
In cui quello che hai creato
perde il senso
e non ti interessa più 
cosa c'è dietro l'angolo. 

Se dopo quei momenti, 
come Hikmet scrisse, 
sei ancora in vita, 
irsuto di bianco pelo, 
allora, 
guardando le tue cicatrici
capisci. 
Siamo ricolmi di morti 
e di resurrezioni
in questa baraonda
chiamiata vivere.

P. C. 12/24

martedì 21 ottobre 2025

Viaggi Vagabondi 5

Viaggi in ciò che ha lasciato un segno nel mio cuore.

Bob Dylan
Blowin' in the wind

Omero
Iliade e Odissea

Ungaretti
La mattina
M'illumino d'immenso

Charles Schultz
Peanuts

L'Odissea
Sceneggiato tv
regia di Rossi, Schivazappa, Bava
con Bekim Fehmiu e a Irene Papas


La Zattera della Medusa
di Théodore Géricault

Fantasia
di Walt Disney

Londra


sabato 11 ottobre 2025

Piuma



Piuma
Folate di vento
mi trascinano. 
Sono preda di vortici, 
di mulinelli,
di repentini cambi
di corrente. 
Quante giravolte, 
quante titubanze agli incroci.
La direzione è incerta, 
ha un sapore amaro, 
tutto sembra avvolto
da una caotica nebbia.
Si va giù, 
si va su, 
senza meta, 
senza Illusioni. 
Grigia, 
spelacchiata piuma
che ti crogioli 
in questo mutevole vento, 
dov'é nascosta l'isola che non c'è?

P.C. 12/24

lunedì 6 ottobre 2025

Viaggi Vagabondi 4

Viaggi in ciò che ha lasciato un segno nel mio cuore.

Fabrizio De André 
 

 

I tuoi fiori rossi tra le foglie verdi
si piegano, bellissimo geranio! 
Ma tu non chiedi acqua. 
Non puoi parlare! Non hai bisogno di parlare
tutti sanno che stai morendo di sete, 
pure non ti portano acqua! 
Passano davanti a te dicendo:
"Il geranio ha bisogno d'acqua". 
E io, che avevo felicità da condividere
e anelavo di condividere la tua felicità;
io che ti amavo, Spoon River, 
e agognavo il tuo amore, 
ti appassii sotto gli occhi, Spoon River,
assetata, assetata, 
resa muta dalla castità dell'anima
nel chiedere amore, 
a te che sapevi e mi vedesti perire
come questo geranio che qualcuno
ha piantato su di me 
E lasciato morire.